Rinnovabili • Programma nazionale per la gestione dei rifiuti: il MiTE pubblica il Pngr

Economia circolare: arriva il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti

Entro 18 mesi dall’ok finale al Pngr, tutte le regioni e le province autonome dovranno allineare i loro piani strategici con le linee guida e i macro obiettivi del Programma

Programma nazionale per la gestione dei rifiuti: il MiTE pubblica il Pngr
Foto di frozennuch da Pixabay

Il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti sosterrà 2,1 mld di investimenti del Pnrr

(Rinnovabili.it) – Colmare il gap di impianti. Aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio. Sviluppare nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde dal ciclo dei rifiuti. Sono i macro obiettivi del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (Pngr), appena pubblicato sul sito del ministero della Transizione Ecologica per la fase di consultazione pubblica. Cittadini e organizzazioni interessate possono esaminare la bozza di documento e presentare le proprie osservazioni entro 45 giorni dalla pubblicazione.

Pilastro della strategia nazionale per l’economia circolare, il Pngr dovrà sostenere due grandi voci di investimento inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sulla circular economy, rispettivamente di 1,5 miliardi e 600 milioni, sotto la Componente 1 della Missione 2 (M2C1). Linee guida e target a cui tutte le regioni e le province autonome dovranno allinearsi entro 1 anno e mezzo dalla pubblicazione definitiva del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti.

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Gli indirizzi previsti nel Pngr coprono un arco temporale di 6 anni, fino al 2028, e sono classificati in 6 grandi cluster:

  • interventi per ridurre il divario di pianificazione e di dotazione impiantistica tra le diverse regioni. Include un tentativo di riequilibrio socio-economico e una razionalizzazione del sistema impiantistico e infrastrutturale
  • misure per garantire il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti e di riduzione dello smaltimento
  • azioni per razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico e infrastrutturale. Capisaldi delle strategie regionali dovranno essere: la completa tracciabilità dei rifiuti; l’individuazione di percorsi che portino nel breve termine a colmare il gap impiantistico; l’adozione dell’analisi del ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assesment) di sistemi integrati di gestione rifiuti
  • ancora sugli impianti, garantire elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico
  • misure per una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca agli obiettivi di neutralità climatica
  • definizione delle priorità in materia di promozione della comunicazione e della conoscenza ambientale su rifiuti ed economia circolare

In alcuni ambiti, il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti fissa dei target specifici. Tra questi, l’obiettivo di ridurre del 20% lo scarto tra i risultati di raccolta differenziata delle tre regioni meno virtuose e quelli delle tre regioni “riciclone” entro fine 2024, quello di ridurre di 2/3 le discariche in infrazione in meno di 2 anni, e quello di accorciare a 20 punti percentuali il delta tra la media nazionale di differenziata e il risultato della regione peggiore.

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