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La vulnerabilità dei piccoli agricoltori

I piccoli agricoltori sono particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Il degrado ambientale e la perdita di biodiversità sono una minaccia nell’immediato, ma i loro effetti di lungo periodo mettono in pericolo le risorse naturali, la vita e i mezzi di sussistenza delle popolazioni rurali

giovani agricoltori
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(Rinnovabili.it) – La pandemia e il cambiamento climatico hanno messo in luce la vulnerabilità dei piccoli agricoltori a livello globale. In alcune aree del mondo la situazione è particolarmente drammatica.

Sono necessari investimenti urgenti e innovativi, come hanno dichiarato i 177 Stati membri dell’IFAD, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite.

Il cambiamento climatico, il degrado ambientale e la perdita di biodiversità rappresentano una minaccia nell’immediato, ma i loro effetti di lungo periodo mettono in pericolo le risorse naturali, la vita e i mezzi di sussistenza delle popolazioni rurali.

Facilitare l’accesso al credito e ai mercati per i piccoli agricoltori

Nel 2020, la fame nel mondo è aumentata notevolmente a causa di una interconnessione negativa tra cambiamenti climatici, povertà e impatti della pandemia: oggi, nel mondo, una persona su dieci ha fame.

«Non c’è sostenibilità o resilienza senza maggiore equità», ha dichiarato il presidente dell’IFAD, Gilbert F. Houngbo.

I piccoli agricoltori sono stati i più colpiti da una crisi che non hanno creato, producono un terzo del cibo mondiale e ricevono sei centesimi per ogni dollaro di prodotto che generano.

In Africa, due terzi delle persone lavorano in agricoltura, che rappresenta quasi un terzo del Pil; nonostante ciò, i piccoli agricoltori sono sottofinanziati e la pandemia non ha fatto che peggiorare le loro condizioni.

Il grande problema è trovare i finanziamenti (c’è un deficit globale di 170 miliardi di dollari) per aiutare i piccoli agricoltori ad accedere al credito e ai mercati. Senza un sostegno economico sufficiente non saranno mai resilienti davanti al cambiamento climatico.

Sviluppare piani di azione comuni

Le nazioni insulari sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici e le loro comunità rurali sono in prima linea. Sradicare la povertà rurale richiede un approccio diverso, un’attenzione speciale ai bisogni dei piccoli agricoltori e lo studio di soluzioni su misura per loro.

Le recenti tempeste che hanno devastato il Madagascar – già piegato da una carestia causata dalla peggiore siccità degli ultimi quarant’anni – hanno ucciso più di 120 persone e distrutto oltre 176mila ettari di terra.

Il presidente del Madagascar ha invitato i leader degli altri Paesi africani a sviluppare insieme un piano per lo sviluppo agricolo del Continente e per fronteggiare i rischi del cambiamento climatico: «Mettiamo insieme i nostri punti di forza, il nostro potenziale e il nostro know-how affinché i nostri Paesi raggiungano l’autosufficienza alimentare e che i nostri giovani abbiano un lavoro».