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Incontro tra sindacati e ministero dell’Ambiente

Nonostante la convocazione dei sindacati, la situazione del grave inquinamento per la concentrazione di diossina e di CO2 nell'area tarantina ristagna. Prima e unica riunione oggi e subito tutto demandato alla commissione Aia

Mentre la responsabile del dicastero dell’Ambiente è intenta a riportare alla stampa i concetti che Berlusconi ha espresso in materia di sviluppo sostenibile, di incentivi alle auto e sulle nuove generazioni di elettrodomestici, prosegue la questione del gravissimo inquinamento di Taranto, con l’odierna convocazione di una riunione nazionale a cui sono stati invitati i segretari delle maggiori sigle sindacali.
Secondo il segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso, e il segretario della Camera del lavoro di Taranto, Luigi D’Isabella
si tratta soltanto di “un’informativa, ma con nessuna intenzione di convocare ulteriori incontri”.
“Nel corso dell’incontro, abbiamo proposto che venisse convocato un tavolo tra le parti, che comprendesse la Regione Puglia, l’azienda, il Ministero dell’Ambiente e le Organizzazioni sindacali, in modo da far coincidere il tema del rispetto delle normative ambientali con gli investimenti necessari – ha reso noto Susanna Camusso – Abbiamo per questo richiesto al ministro Prestigiacomo di svolgere un ruolo positivo e propositivo in una vicenda che non può non trovare soluzioni che contemperino scelte ambientali e la salvaguardia dell’impianto di Taranto”. E infatti il ministro ha confermato il carattere informativo dell’incontro di oggi e che, da parte sua, non c’è alcuna intenzione di convocare ulteriori incontri, rinviando il problema alla commissione Aia (Autorizzazione integrate ambientali).
Secondo la Camusso “l’incontro è stato un mero di esercizio di comunicazione da parte del governo, in aperta polemica con la Regione. Ma – ribadisce – noi rinnoveremo al ministro la richiesta urgente di un tavolo delle parti e, nel caso, avanzeremo la proposta alla presidenza del consiglio”.
Ormai è nota la situazione che fa della zona tarantina la maglia nera nazionale per colpa dell’acciaieria Ilva di Taranto (da sola ha prodotto in un anno il 92% delle emissioni di diossina e il 95% degli idrocarburi policiclici aromatici, Pcb).
Le violazioni delle norme sulla qualità dell’aria, su cui non sono ancora stati annunciati provvedimenti, hanno visto alla fine l’Ue avviare una procedura d’infrazione per il nostro Paese. E questo può tra l’altro significare salate sanzioni pecuniarie
D’altronde la stessa Arpa Puglia ha indicato come, secondo le proprie rilevazioni, i valori inquinanti e di polveri sottili raggiungano nella zona tarantina la massima concentrazione e quindi la maggiore pericolosità.
Ed è ormai un fatto che a Taranto, negli ultimi 10 anni, l’aumento di bimbi autistici è di circa il 50% rispetto agli anni precedenti, mentre negli ultimi 20 anni tale aumento è stato del 100%. Alcuni studi americani affermano che la diossina può essere comunque responsabile di irrequietezza, disturbi di apprendimento, disturbi dello spettro autistico e quindi della relazione.