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Decreto Prezzi atteso dal Mite, ma la filiera lancia l’allarme

Dovrebbe essere emanato oggi il Decreto Prezzi che fisserà i massimali di prezzo per determinati lavori connessi ai bonus ordinari e Superbonus 110%

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Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

La Legge di Bilancio ha fissato per oggi, 9 febbraio 2022, il termine entro il quale emanare il decreto prezzi

(Rinnovabili.it) – C’è grande preoccupazione per l’imminente uscita del Decreto prezzi, che il Ministero della Transizione Ecologica dovrebbe emanare oggi 9 febbraio 2022, in base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2022.

Il decreto avrà lo scopo di fissare un prezzario di riferimento per determinati lavori connessi ai bonus edilizi. Verranno in questo modo ridefiniti i massimali di prezzo ai quali attenersi per l’asseverazione della congruità delle spese, introdotta a partire dal 12 novembre, per coloro che optano per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Nonostante non sia ancora uscito il Decreto il settore è già in preallarme.

Il decreto Prezzi sembra non solo mantenere i massimali sostanzialmente invariati, rispetto a quelli dell’allegato I del decreto Ministero della Sviluppo economico del 6 agosto 2020, ma addirittura comprendere anche i costi di posa e dell’Iva precedentemente esclusi“, afferma il Presidente Claudio Feltrin di FederlegnoArredo.

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Il riferimento è al decreto del MISE 6 agosto 2020, indispensabile per determinare i requisiti tecnici per l’accesso ai Bonus Edilizi, al quale il nuovo Decreto prezzi andrà ad aggiungersi.

Solo 35 voci per coprire tutti gli interventi

Le ultime indiscrezioni sulla bozza del decreto atteso dal MITE, parlano di sole 35 voci per definire i massimali, non sufficienti, secondo il comparto, a coprire tutti i tipi di interventi.

Stante così la situazione dobbiamo dedurre che il Ministero della Transizione ecologica non solo sembra ignorare i consistenti aumenti dei prezzi delle materie prime e quelli spaventosi dei costi dell’energia che stanno già gravando sulla produzione e sulla tenuta di alcune filiere – aggiunge – ma addirittura inserisce in quel massimale il costo dell’Iva e quello della posa che, per sua natura, varia in modo consistente“.

Se questo scenario sarà confermato, conclude Feltrin, “sarà l’ennesimo decreto governativo fatto con il più che condivisibile obiettivo di contrastare le frodi, ma che in realtà bloccherà l’effettiva fruizione dei bonus edilizi, con il conseguente rallentamento dell’economia del Paese, certificata anche dai rilevamenti di Confindustria, relativi al mese di gennaio. Non bastava aver già bloccato la cessione del credito?“.