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“Coltiviamo agricoltura sociale”, il welfare verde

“Coltiviamo agricoltura sociale” è arrivato alla sesta edizione. Le aziende premiate sono accomunate da una visione dell’agricoltura che va oltre la coltivazione per diventare strumento di integrazione e di inclusione in una cornice sostenibile: l’amore per la terra si trasforma in un punto di incontro tra persone e processi sociali e culturali diversi

agricoltura sociale
Progetto IL TESTAMENTO DELL’ORTOLANO

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – “Coltiviamo agricoltura sociale”, il bando realizzato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, è arrivato alla sesta edizione.

I numeri dell’agricoltura sociale

Il bando 2021 ha messo in palio tre premi da 40mila euro destinati ad aziende che hanno fatto una scelta audace: mettere in prima linea il valore sociale di un progetto imprenditoriale.

Ma è proprio questa la strada che hanno deciso di seguire le tre aziende che hanno vinto il bando “Coltiviamo agricoltura sociale” 2021: Grow Up-Impresa Sociale Agricola di Torino, Cooperativa Sociale l’Orto Magico di Roma, Azienda Florovivaistica Bearesi Guido di Monticelli d’Ongina (Piacenza).

I numeri dell’agricoltura sociale in Italia ne dimostrano tutto il valore: 3.500 aziende agricole, 38mila addetti, quasi 300 milioni di fatturato. Si può sostenere senza tema di smentita che l’agricoltura sociale sia una forma di “welfare verde” che offre «supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più fragili».

Reinserire le persone svantaggiate nella vita sociale

Come sottolinea Angelo Santori, presidente di Senior L’età della Saggezza onlus, «con questa edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale” le risorse stanziate in sei anni raggiungono i 720mila euro. È un traguardo importante che ci rende profondamente orgogliosi.

Ricordare quanto l’agricoltura sia utile per accompagnare le persone svantaggiate attraverso percorsi di reinserimento nella vita sociale è il compito che perseguiamo con convinzione dal primo anno del bando».

Le aziende vincitrici sono accomunate da una visione dell’agricoltura che va oltre la coltivazione per diventare strumento di integrazione e di inclusione in una cornice sostenibile: l’amore per la terra si trasforma in un punto di incontro tra persone e processi sociali e culturali diversi.

L’agricoltura, un modello di sostenibilità

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha efficacemente spiegato il significato di “Coltiviamo agricoltura sociale”: «Questo riconoscimento dimostra ancora una volta come l’agricoltura sia poliedrica, un modello di sostenibilità da seguire.

L’agricoltura sociale è un’occasione di rinascita, di riscatto anche per le fasce più deboli. Il lavoro restituisce dignità alle persone, è un elemento essenziale di integrazione nella società civile e l’agricoltura apre le sue porte anche a questa opportunità».

Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua, conferma l’entusiasmo per “Coltiviamo agricoltura sociale”: «Sosteniamo da sempre, come assicuratori, il mondo agricolo italiano e la partnership con Confagricoltura ci permette di avere una visione condivisa, che coniuga sostenibilità, tradizione e innovazione, sempre mettendo al centro le persone.

L’attenzione all’ambiente, la tutela della salute, l’inclusione socioeconomica, sono le strategie delle nostre due realtà, che insieme intendono valorizzare iniziative che premiano comportamenti virtuosi, favorendo la creazione di ecosistemi valoriali ed efficaci, strumenti essenziali nel rispondere alle grandi sfide globali presenti e future».

I progetti vincitori

Progetto AS.IN.O.

Vediamo da vicino chi sono i premiati.

Grow Up-Impresa Sociale Agricola di Torino ha vinto con “Grow Up”, un progetto di fattoria didattica e sociale collocata nella periferia industriale di Torino. Un team giovane e motivato alleva pesci in sinergia con l’orticoltura biologica e commercializza prodotti biologici a chilometro zero.

Rispetto per l’ambiente, creazione di lavoro, integrazione sociale per ragazzi in condizione di marginalità sociale sono le linee ispiratrici di Grow Up.

La Cooperativa Sociale l’Orto Magico di Roma accoglie disabili dai 18 ai 35 anni per il potenziamento dei servizi socioeducativi e delle terapie psicologiche delle persone fragili anche attraverso l’uso dell’informatica come recita l’acronimo “AS.IN.O.” che dà il nome al progetto vincitore (ASsistente INformatico per Orticoltura).

Il premio è stato assegnato a una proposta innovativa basata sulla ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche a supporto dei processi di riabilitazione.

La finalità di Orto Magico è mettere a disposizione uno spazio accogliente e inclusivo nel quale coltivare non soltanto ortaggi, ma anche e soprattutto relazioni sociali e sinergia tra disabili, famiglie, agricoltura e tecnologia.

Azienda Florovivaistica Bearesi Guido di Monticelli d’Ongina (Piacenza) è un proficuo esempio di scambio generazionale tra anziani e giovani under 35: gli anziani trasmettono il proprio sapere e la propria esperienza ai giovani in situazione di disagio, sia con la socializzazione che attraverso la cura dell’orto. Un modo per avvicinare i giovani all’agricoltura e imparare un lavoro.

Il progetto dell’azienda è “Il testamento dell’ortolano”, premiato per l’impegno a tutelare i valori identitari e culturali del luogo e per lo sviluppo dell’attività orticola come pratica formativa per i giovani in situazione di disagio sociale.