Un accordo che farà discutere il mondo degli ambientalisti e di coloro che, anche se non pregiudizialmente contrari al nucleare, non giudicano questa generazione di centrali ancora sicura e con un buon rapporto costi-benefici
Il presidente francese Sarkozy ha firmato oggi con il premier Berlusconi un accordo in seguito al quale Enel e Edf attueranno un programma per il ritorno alla costruzione di centrali nucleari in Italia: almeno quattro di terza generazione con tecnologia Epr, edificate sul territorio nazionale.
Il leader francese, che lo scorso dicembre da presidente di turno dell’Unione Europea non nascondeva contrasti con il nostro Presidente del Consiglio per l’approvazione del pacchetto clima-energia, oggi sembra aver superato ogni problema con Berlusconi. Questo accordo permetterà al governo italiano di dare concretezza alla sua politica di ritorno al nucleare, finora fatta di buone intenzioni e promesse, e alla Francia di valorizzare il suo know-how tecnologico, in quanto, allo stato attuale, paese più nuclearizzato d’Europa.
*Il tipo di centrali*
*Rinnovabili o nucleare*
In compenso però il governo decide di spendere soldi per acquisire dai francesi una tecnologia energetica che anche il “new deal verde” degli Stati Uniti sta confinando in un angolo a favore delle rinnovabili (“Obama no al nucleare”:https://www.rinnovabili.it/onufrio-greenpeace-obama-sullambiente-sconfessa-il-nucleare-e-va-in-una-direzione-opposta-allitalia-520121).
*I commenti*
Il presidente di Legambiente _Vittorio Cogliati Dezza_
“Anche i costi della centrale finlandese di Olkiluoto, l’unico reattore di terza generazione evoluta in costruzione nel mondo insieme a Flamanville in Francia, sono lievitati quasi del 50%: dai 3,2 miliardi di euro previsti ai 4,5 attuali, con tre anni di ritardo rispetto alle previsioni, se questo termine non slitterà ancora in avanti”.
Il ministro degli Esteri _Franco Frattini_
“Nei prossimi anni ci dovrà essere la posa della prima pietra di una centrale nucleare pulita e sicura italiana. Il nucleare rappresenta un’importante fonte di approvvigionamento energetico per l’Italia”.
Il direttore di Greenpeace Italia _Giusepper Onufrio_
“Il nucleare è una fonte costosa, rischiosa e basata su una risorsa, l’uranio, molto limitata. Una scelta scellerata che serve solo a pochi interessi di un settore che il mercato ha già bocciato”.
Il vicepresidente di Fiat _John Elkann_
“Ci sono molte cose che si possono fare in modo coordinato tra Italia e Francia, come il nucleare. I due paesi, ha aggiunto Elkann, hanno raggiunto una serie di accordi. C’è un buon clima”.
Il deputato del Pd _Eremte Realacci_
“Sarkozy punta sui fondi pubblici italiani per sostenere l’industria nucleare francese. Senza il sostegno pubblico, infatti, l’attuale nucleare non è competitivo nei paesi occidentali. A maggior ragione in un momento di crisi è meglio puntare su misure che danno risultati a breve termine, sostengono e rendono più competitiva l’economia e l’aumento occupazionale”.