Una task force di volontari a difesa dell’ambiente attraverso la raccolta dei rifiuti dispersi nell’ambiente per la XXesima edizione di Clean Up Australia
Educazione al rispetto dell’ambiente, riqualificazione delle aree naturali, ripristino di condizioni salubri e decorose per le città, e soprattutto difesa dell’ambiente che ci ospita lottando e collaborando alla riduzione dei gas ad effetto serra e quindi del surriscaldamento globale. Questi sono solo alcuni, ma importanti obiettivi che anche quest’anno, hanno guidato oltre 630 mila volontari australiani che, in occasione della XX edizione di ‘Clean Up Australia’, ovvero ‘Puliamo l’Australia’, hanno raccolto 8.300 tonnellate di rifiuti dispersi sul territorio australiano. L’iniziativa, che si è poi diffusa in tutto il mondo, è stata lanciata dal velista-ambientalista Ian Kierman, il quale ha stimato che circa il 40% del totale di rifiuti raccolti, costituiti in buona parte da contenitori di plastica di cibi e bevande, potevano essere riciclati anziché dispersi nell’ambiente. Ciò che maggiormente entusiasma comunque Kierman, è che con gli anni la quantità di rifiuti raccolta diminuisce sempre di più e aumenti invece il numero di volontari che aderiscono all’iniziativa. Nell’edizione 2009 infatti, la percentuale di volontari è cresciuta del 15%, coprendo 6910 località quali spiagge, corsi d’acqua, parchi e scuole particolarmente sensibili alla questione. Questi dati mostrano come nel tempo stia di fatto maturando una nuova e più consapevole sensibilità ambientale, tanto che, nella stessa Australia, l’88% della popolazione vorrebbe una legge sui depositi rimborsabili per i contenitori, forti dell’esperienza maturata nello Stato del Sud Australia, dove già da anni il sistema è in vigore portando la percentuale di recupero all’88%, contro il 35% della media nazionale.