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Dall’Umbria, problemi comuni con le centrali a carbone

dal Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria

Il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo constata tristemente come nel nostro Paese siano diffuse, in materia di politica ambientale ed energetica, delle posizioni pregiudiziali, del tutto prive di fondamento scientifico, ampiamente veicolate per mezzo di proclami sensazionalistici ed aventi come unico scopo quello di influenzare l’opinione pubblica deviandone una corretta percezione della realtà.
Sostenere che la produzione energetica da combustione del carbone sia rispettosa dell’ambiente è infatti un’assurdità totale, smentita da migliaia i studi effettuati sia in Italia che all’estero da scienziati operanti in tutti i campi dello scibile umano. E’ assurdo in quanto la combustione del carbone è responsabile dell’emissione di considerevoli quantità di metalli pesanti altamente cancerogeni quali arsenico, mercurio, vanadio, zinco, nichel e via
dicendo: concentrazioni tutt’altro che trascurabili dei suddetti materiali sono state infatti state riscontrate e certificate dai due monitoraggi ambientali commissionati dal Ministero dell’Ambiente ed effettuati dalla EcoTech di Perugia nell’area circostante la centrale a carbone di Gualdo Cattaneo.
E’ assurdo considerata l’impossibilità di filtrare le polveri sottili inferiori al PM5, le cosiddette micro e nanopolveri, assai più volatili, insidiose e pericolose delle PM10.
Lo stesso gestore dell’impianto ha infitto dichiarato, in sede ufficiale, emissioni la cui presunta innocuità è ben lungi dall’essere dimostrata perfino dallo studio di Nomisma tanto sbandierato da chi si ostina, nell’anno 2009, a volersi arroccare a difesa del carbone.
La dirigenza della centrale di Bastardo spieghi pertanto l’innocuità per la salute pubblica delle seguenti emissioni annuali della centrale stessa, tratte dal registro INES della Commissione Europea dell’anno 2002: arsenico 62,8 kg, mercurio 24,5 kg, nichel ben 151,2 kg e polveri 151 tonnellate. Dal 2003 scompaiono “misteriosamente” i dati su arsenico e mercurio, ma abbiamo 110,6 tonnellate di polveri e 424,8 kg di zinco.
Nel 2004 le polveri passano a 101 tonnellate, ma lo zinco aumenta fino a 427,1 kg. La tendenza si conferma nel 2005, con 90 tonnellate di polveri e ben 660.4 kg di zinco.
Spieghino perché in frazione Bivio Pozzo i livelli delle PM10 sono gli stessi di quelli misurati a Perugia Fontivegge (dato ARPA).
Dichiarino ufficialmente, se veramente sono padroni dell’argomento come vogliono far credere, che l’emissione di 2074 tonnellate di ossidi di azoto e 4755 tonnellate di ossidi di zolfo è cosa innocua per l’ambiente e la salute umana.
La fonte APAT è verificabile da chiunque al sito https://www.eper.sinanet.apat.it .
Non si comprende il motivo per cui, mentre gli organi di informazione ufficiale di tutto il mondo (Italia inclusa) sono concordi nel definire il carbone la principale causa di inquinamento globale, all’improvviso salti fuori uno studio che pretende di far credere il contrario confondendo persone che, in buona fede, cercano di informarsi per capire la realtà delle cose.
Ricordiamo che, nella fattispecie, la Centrale a carbone di Gualdo Cattaneo, oltre a comportare anche problemi di inquinamento acustico (gli abitanti del Capolouogo e della frazione Ponte di Ferro conoscono bene il problema soprattutto nei mesi estivi, nei quali risulta praticamente impossibile dormire con le finestre aperte a causa del continuo ronzio di sottofondo proveniente dall’impianto) rappresenta un’antieconomicità in quanto fortemente limitante per lo sviluppo delle vere risorse del territorio, vale a dire la filiera enogastronomica, il turismo ed il mercato immobiliare di pregio che a Gualdo Cattaneo non prende piede a causa della presenza di quello che ai sensi di legge è un impianto insalubre di prima categoria annoverato fra l’altro nella “top 100” delle brutture che deturpano il paesaggio italiano al concorso nazionale “I luoghi del cuore” , all’ottantunesimo posto in classifica.
In risposta a ciò il Comitato, passando alla fase propositiva, ha elaborato – grazie, alla collaborazione di ingegneri esperti del settore – un progetto di conversione dell’area della centrale in un parco solare composto da ben undici impianti fotovoltaici in grado di fornire energia ad un bacino di utenza di circa quattromila famiglie.
Il progetto verrà consegnato al Sindaco Giancarlini entro pochi giorni in modo tale che possa organizzare un Consiglio Comunale ad hoc per discutere di questa straordinaria opportunità per il territorio.
Il Comitato tiene a precisare che la produzione energetica da fonti rinnovabili ecosostenibili è uno dei punti cardine della presidenza di Barak Obama: mentre in Italia si è rimasti alla preistoria del carbone e si pensa di procedere verso il medioevo del nucleare, c’è qualcuno oltreoceano che sa guardare con concretezza, ottimismo e senso pratico al futuro.