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James Dyson Award 2021: Premiato lo scanner portatile per la plastica

Il concorso promosso dalla James Dyson Foundation ha reso noti quattro vincitori 2021. Per la categoria sostenibilità: si aggiudica il premio Jerry de Vos per aver seo disponibile ovunque la tecnologia utilizzata negli impianti europei di smistamento plastiche

James Dyson Award 2021
Credits: James Dyson Award 2021

Il James Dyson Award 2021 semina sostenibilità

(Rinnovabili.it) – Uno scanner portatile e low cost, non più grande di uno smarthpone ma capace di distinguere le diverse tipologie di plastica per facilitarne il riciclo. Questa l’invenzione premiata al James Dyson Award 2021 nella categoria sostenibilità. Il concorso, rivolto a studenti e neolaureati in ingegneria a livello internazionale, celebra annualmente le nuove generazioni di innovatori. E lo fa sostenendo economicamente i prodotti e i progetti in grado di generare un reale cambiamento. “I giovani ingegneri hanno la capacità di sviluppare tecnologie concrete in grado di cambiare la vita delle persone”, ha affermato James Dyson. “L’Award premia coloro che hanno la perseveranza e la tenacia di dare vita alle proprie idee”.

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Uno spazio e un premio in denaro è riservato anche alle nuove idee sostenibili. Per il James Dyson Award 2021, il riconoscimento è andato a Jerry de Vos, giovane ingegnere olandese della TU Delft per il suo “Plastic Scanner“. Il progetto mira a ridurre drasticamente l’inquinamento da plastica. Come? Rendendo disponibile ovunque la tecnologia utilizzata nei impianti europei di riciclaggio. Il piccolo dispositivo creato da de Vos, infatti, riconosce e distingue i differenti tipi di plastica. A renderlo possibile, una versione più economica delle tecniche di spettroscopia a infrarossi impiegate nei grandi impianti di smistamento, chiamata “spettroscopia a infrarossi discreta”. Il risultato è un prodotto portatile ed economico, in grado di raggiungere regioni e mercati finora esclusi.

plastic scanner
Credits: James Dyson Award 2021

Ampliare i confini dell’economia circolare

“La ricerca ha dimostrato che la maggior parte della plastica che entra negli oceani proviene da paesi a basso e medio reddito”, spiega l’ingegnere. “Il modo più efficiente per ridurla è quindi portare in quei paesi una tecnologia di riciclaggio avanzata. Propongo di farlo condividendo liberamente il mio progetto di Plastic Scanner sotto la licenza open source GPL-3 su WikiFactory.com”. Il dispositivo si compone soli due elementi: una scheda breakout da assemblare e le istruzioni su come trasformarla in un dispositivo portatile.

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Lo sviluppo, la prototipazione e il test del Plastic Scanner sono stati il progetto di laurea di de Vos. Il prossimo passo, spiega l’inventore, sarà collaborare con esperti dei sistemi embedded e dell’apprendimento automatico per creare nuovi prototipi e realizzare progetti pilota in contesti sia industriali che con risorse limitate. “In definitiva l’obiettivo è far sì che il progetto si sostenga nel lungo periodo. Ciò includerà la vendita di versioni in kit fai-da-te del Plastic Scanner e l’arricchimento della quantità di documentazione open source, rendendo più facile per gli altri costruire e contribuire al progetto”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.