Ridurre i gas serra attraverso la produzione di energia da biomasse: Italia e Tunisia provano a valutarne sfide e possibilità
Le bioenergie hanno la possibilità di incrementare la sicurezza energetica europea, bilanciando le emissioni di CO2, ma il rapido sviluppo del mercato può mettere a rischio sia le forniture alimentari che l’ambiente. Nella ricerca di processi che assicurino una completa sostenibilità all’intera catena produttiva si colloca il progetto europeo LIFE-VOICE sostenuto dalla Commissione UE, da enti regionali e provinciali, quali la Provincia di Firenze. L’obiettivo è quello di sviluppare e testare una filiera di produzione dell’olio di girasole per il settore energetico e dei trasporti del sud Europa e dei paesi mediterranei, evidenziandone gli effetti positivi sul territorio ma anche le problematiche adesso connesse. All’interno del progetto sono state intraprese coltivazioni volte a selezionare l’oleaginosa maggiormente promettente per questo tipo di applicazione e le metodologie culturali più adatte, realizzando un piccolo impianto di estrazione decentralizzato con cui produrre combustibile per motori modificati (da una micro turbina da 30 kW fino ad un trattore agricolo). I risultati di LIFE-VOICE – benefici ambientali, aspetti economici e sociali – saranno argomento di una delle sessioni di “Bioenergie: opportunità e sfide nella Regione Mediterranea”, workshop organizzato dal Ministero dell’Ambiente italiano, in collaborazione con il Ministero dell’Industria e dell’Energia tunisino ed il Centro MEDREC, in programma a Tunisi il prossimo 26 marzo. Alla tavola rotonda sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni tunisine, rappresentanti del settore privato, enti di ricerca ed organismi internazionali per un confronto ad alto livello sulle potenzialità delle bioenergie nella Regione Mediterranea.