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Alla filiera dell’idrogeno italiano servono investimenti e nuove norme

Presentata a Key Energy 2021 un’anticipazione dell’Osservatorio H2IT sul settore idrogeno in Italia.

 idrogeno italiano
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Cosa chiedono le imprese dell’idrogeno italiano?

(Rinnovabili.it) – Le aziende dell’idrogeno italiano hanno mostrato una buona resilienza durante la crisi 2020, ma il mercato in cui si muovono continua ad essere poco maturo, bisognoso di investimenti e di regole chiare. Questo il quadro dipinto da H2IT nel corso di Key Energy 2021. L’associazione ha colto l’occasione della celebre fiera di Rimini sulle rinnovabili per presentare un’anticipazione dell’Osservatorio H2IT sul settore idrogeno in Italia. Un lavoro puntuale che attraverso le esperienze e le previsioni degli 89 soci H2IT fornisce uno sguardo sull’intera catena del valore dell’idrogeno italiano. Dalla produzione fino agli usi finali.

Si scopre così che 2020, nonostante la crisi planetaria, il settore dell’idrogeno hanno mostrato un certo grado di resilienza. Per il 60% delle socie H2IT, infatti, il fatturato relativo alle sole attività idrogeno è rimasto stabile. Per il 29% è aumentato. Se si guarda alle aspettative per fine 2021, un buon 69% prevede addirittura un nuovo incremento nel giro d’affari.

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Un risultato che fa ben ben sperare, come spiega Alberto Dossi, Presidente dell’associazione “L’ottimismo che emerge dall’analisi […] è il risultato di segnali finalmente più forti, che però non bastano da soli a fare decollare un mercato”. Cosa manca? Soprattutto gli investimenti dedicati al vettore. Ma diverse imprese puntano il dito anche sulla necessità di un’ulteriore apertura dal sistema finanziario, un’opinione pubblica più sensibilizzata e una maggiore offerta di formazione per il comparto. Preoccupa l’assenza di un quadro normativo chiaro, punto sul quale H2IT ha insistito molto anche con le istituzioni attraverso report “Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia”.

“Serve una strategia ben definita – sottolinea Dossi – che abiliti gli investimenti, con un quadro normativo chiaro e riforme volte a supportare l’adozione delle tecnologie idrogeno in Italia”.