Al G20 dell’agricoltura, Confagricoltura ha portato l’esempio di buone pratiche agricole frutto di tecnologia e innovazione. L’agricoltura italiana guarda al futuro e ribadisce il suo ruolo fondamentale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per la produzione di energie rinnovabili
Il G20 è un importante appuntamento internazionale in cui l’agroalimentare italiano, con il suo bagaglio di qualità e di sostenibilità si presenta al mondo. Un’ottima occasione per Confagricoltura per raccontare la sua visione dell’agricoltura.
L’agricoltura italiana guarda al futuro
Come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, quella italiana è un’agricoltura fatta di produzione, di competitività, di tecnologia, di scienza e di tecnica applicata. Un’agricoltura che guarda al futuro e che considera con ottimismo anche la crescita demografica a cui andiamo incontro, per la quale dovremo produrre di più. «Il contributo degli agricoltori su questo fronte è fondamentale, come è fondamentale anche per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per la produzione di energie rinnovabili».
La posizione delle imprese agricole è molto complessa, stretta fra gli effetti del cambiamento climatico che non risparmiano nessun settore della produzione agroalimentare, e il rincaro delle materie prime: «Per le imprese agricole la lotta contro il cambiamento climatico costituisce un obiettivo fondamentale. Gli eventi climatici eccezionali, sempre più ricorrenti, provocano perdite di produzione, di reddito e gravi danni alle strutture. Il nostro settore deve quindi fare per intero la propria parte per la neutralità climatica che l’Unione Europea intende raggiungere entro il 2050», ha dichiarato il presidente di Confagricoltura all’Open Forum di Firenze che ha anticipato il G20 dell’agricoltura nella sessione dedicata alla sostenibilità ambientale.
Una sfida globale che si vince solo con la partecipazione di tutti
«Secondo i dati contenuti nel Piano per la transizione ecologica varato dal governo, le emissioni annuali di CO2 dell’agricoltura italiana ammontano a 30 milioni di tonnellate, circa il 7% sul totale nazionale. L’assorbimento da parte delle foreste attraverso la fotosintesi si attesta a 40 milioni di tonnellate. Vale a dire il 10% delle emissioni complessive di gas a effetto serra. Le emissioni dell’Unione Europea incidono per meno del 10% sul totale mondiale».
Si tratta di dati che dimostrano un fatto inconfutabile: la sostenibilità ambientale è una sfida di portata globale. Senza una partecipazione di tutti è una partita persa in partenza: «tutti devono procedere nella stessa direzione nel tempo che abbiamo a disposizione per scongiurare ulteriori danni all’ambiente, alle risorse naturali, alla biodiversità», ha sottolineato il presidente di Confagricoltura.
Comunicare la realtà dell’innovazione in agricoltura
Nessuno può farcela da solo. Questa sfida si può vincere con investimenti pubblici e privati, innovazioni tecnologiche, energie rinnovabili, stretta cooperazione tra ricerca scientifica e mondo produttivo, formazione.
A dimostrazione della realtà positiva rappresentata dal mondo dell’agroalimentare, Confagricoltura ha portato nello spazio espositivo del G20 di Firenze alcuni esempi di buone pratiche innovative per l’agricoltura, illustrandone applicazioni e benefici. Un’iniziativa utile a mostrare al grande pubblico in cosa consiste l’innovazione in agricoltura e quanto sia utile per risparmiare acqua, fertilizzanti e pesticidi. Quale miglior modo per contrastare le fake news diffuse dai nemici dell’innovazione?