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Ambiente: Mare Nordest promuove una cultura ampia della sostenibilità

Per tre giorni piazza dell'Unità d'Italia ospiterà eventi e incontri pubblici mettendo a confronto istituzioni, professionisti, ricercatori e appassionati su temi quali l'innovazione, la ricerca scientifica, la storia, la biologia marina

Inaugurato “Il mare che vorrei”, festival di promozione e cultura del mare

Trieste, 10 set – Solo una cultura ampia della sostenibilità che includa la difesa ambientale in una visione di sviluppo sostenibile anche in campo economico e sociale può proiettare il Friuli Venezia Giulia nel futuro.

È questo il concetto espresso dal governatore della Regione all’inaugurazione di “Il mare che vorrei” festival di promozione e cultura del mare, ideato e organizzato dall’associazione sportiva Mare Nordest. Per tre giorni piazza dell’Unità d’Italia ospiterà eventi e incontri pubblici mettendo a confronto istituzioni, professionisti, ricercatori e appassionati su temi quali l’innovazione, la ricerca scientifica, la storia, la biologia marina.

Il governatore ha ricordato l’impegno della Regione nel promuovere una cultura della sostenibilità di lunga prospettiva, investendo anche su progetti di ricerca nel campo della plastica o incentivando con risorse regionali gli interventi dei Comuni sul ciclo dei rifiuti. Essenziale in questo campo la collaborazione tra cittadini e istituzioni la cui alleanza è imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di economia circolare.

Presenti all’evento di apertura anche gli assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente e energia e alle Autonomie locali. Il primo ha richiamato il progetto Nipoti con cui il Friuli Venezia Giulia punta a essere la Regione pilota del “Green Deal europeo”, raggiungendo la neutralità energetica con almeno cinque anni di anticipo rispetto al 2050. Il prossimo impegno della Regione in questa direzione è l’appuntamento con gli “Stati Generali dell’Ambiente e del Clima dell’Adriatico e del Centro Europa” previsto in autunno.

Infine l’assessore alle Autonomie locali ha ricordato anche l’impegno per il progetto Scuttling, ovvero l’operazione di auto-affondamento volontario e pilotato di navigli dismessi da funzioni civili o militari per la rivalorizzazione ambientale: il recupero di navi affondate è un’opportunità di attrazione turistica, di ricostituzione di fauna e flora, di preservazione dell’ambiente marino. ARC/SSA/ma