L’Epa chiede di ripristinare tutte le protezioni ambientali su Bristol bay, sito dove da più di 10 anni è in corso un braccio di ferro con una compagnia mineraria. La tutela dell’ambiente si fa strada anche nel “New Deal” di Biden in discussione in questi mesi
Nuove misure per la tutela dell’Artico volute dalla Casa Bianca
(Rinnovabili.it) – I diritti dei nativi e la tutela dell’ambiente valgono più di rame, oro e molibdeno. È il messaggio che lancia l’amministrazione Biden con la decisione di ribaltare l’ok di Trump allo sfruttamento delle risorse dell’Artico. In questo caso a Bristol bay, in Alaska, dove per più di 10 anni la Northern Dynasty Minerals ha provato a farsi approvare il progetto minerario Pebble.
Una mossa che era molto attesa e conferma l’intenzione della Casa Bianca di usare tutti gli strumenti a sua disposizione per ampliare la quota di terre poste sotto tutela negli ecosistemi più fragili e centrali per la biodiversità. Anche quando in ballo ci sono interessi economici importanti.
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“Il Bristol Bay Watershed è un tesoro dell’Alaska che sottolinea il valore critico dell’acqua pulita in America”, ha affermato il numero 1 dell’EPA Michael Regan. “La posta in gioco è prevenire l’inquinamento che avrebbe un impatto sproporzionato sui nativi dell’Alaska e proteggere un futuro sostenibile per la pesca del salmone più produttiva del Nord America”, continua il capo dell’agenzia statunitense per la protezione ambientale.
La reazione della compagnia mineraria è stata algida: ha pubblicato un documento dove stima i potenziali introiti dalla miniera a cielo aperto nell’Artico in 1,7 miliardi di dollari l’anno. Ma l’Epa ha usato un altro metro di giudizio. L’ecosistema di Bristol bay è fondamentale per la qualità delle acque di quel quadrante e, più in generale, per la conservazione del vicino parco nazionale di Katmai.
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Intanto la tutela dell’Artico prende forma all’interno del maxi pacchetto di misure da 3.500 miliardi di dollari per la ripresa, che è in discussione in questi mesi. Ieri nel testo sono state inserite risorse per ripristinare la protezione dell’Arctic Wildlife National Refuge, sempre in Alaska, dove saranno vietate le trivellazioni per petrolio e gas. Stessa sorte anche per la piattaforma continentale americana nel mare artico. Il piano, per il momento, stanzia anche 3 mld per un nuovo Civilian Climate Corps, una sorta di servizio civile dedicato al contrasto del cambiamento climatico, quasi 10 mld per progetti sulla resilienza climatica e il ripristino degli ecosistemi dei Grandi Laghi. Risorse da ottenere in parte grazie all’aumento delle royalties sulle fossili.