La ricerca prende come riferimento lo scenario di cambiamento climatico peggiore delineato dall’Ipcc (RCP8.5). Per le Alpi la frequenza di eventi siccitosi estremi crescerà del 40%, sulle coste del Mediterraneo anche dell’80%
Uno studio su Frontiers in Water disegna la mappa della siccità in Europa al 2100
(Rinnovabili.it) – La scarsità d’acqua e la siccità in Europa colpiscono già un terzo del territorio. Una situazione che riguarda da vicino l’11% dei cittadini del continente e il 17% del suolo. E che è destinato a peggiorare a causa del cambiamento climatico. Ma quanto? Quanti eventi come quello – devastante – del 2018/19, quando il calo dello stoccaggio di acqua potabile ha toccato il 94%, ci dobbiamo aspettare?
A questa domanda risponde uno studio dell’università di Monaco pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Water. La ricerca si concentra su previsioni a lungo termine, per il 2080-2100, e si basa sullo scenario di riscaldamento globale più severo tra quelli ipotizzati dall’Ipcc, cioè l’RCP8.5. Quelle che presenta, quindi, sono delle stime estreme, che si possono concretizzare se non viene preso nessun provvedimento o quasi contro il cambiamento climatico. Un aspetto molto interessante e utile dello studio, in ogni caso, è il livello di dettaglio raggiunto: sono fornite le previsioni per 8 diverse regioni europee.
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Sono 4 i punti più caldi per la siccità in Europa: le nostre Alpi, le zone mediterranee, la Francia e la penisola iberica. In tutti questi casi, nell’arco dell’anno, la frequenza di eventi siccitosi classificati come “estremi” può aumentare del 50% entro fine secolo. Tra le zone più a rischio durante i mesi estivi ci sono le coste mediterranee, dove la probabilità di periodi di siccità estrema aumenta dell’80%, e in Spagna e Portogallo, dove la percentuale sale al 96% in luglio e all’88% in agosto. Lo studio isola anche i valori per la sola Francia e ne fissano l’incremento di probabilità al 60%.
Anche le Alpi non saranno immuni. Anzi. Per questa regione, i ricercatori hanno calcolato che gli eventi di siccità estrema potrebbero verificarsi con il 40% di frequenza in più, quelli classificati come gravi crescono invece del 20%. Stessa situazione si registra per l’Europa dell’est, mentre in Europa centrale la probabilità cresce per i mesi estivi del 25%.
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