L’impegno per la sostenibilità di Aceto Ponti si realizza attraverso un nuovo modello produttivo in grado di ottimizzare i processi e ridurre le risorse impiegate. L’ultima innovazione riguarda la riduzione della plastica nelle confezioni e l’utilizzo del Pet riciclato
(Rinnovabili.it) – Il 1787 è l’anno di nascita di Aceto Ponti, il Gruppo al vertice della produzione mondiale dell’Aceto di Vino, dell’Aceto di Mele e dell’Aceto Balsamico di Modena. Da allora si sono avvicendate nove generazioni di una famiglia che è rimasta fedele ai valori di qualità e sicurezza del prodotto. Nel tempo si sono aggiunti altri valori irrinunciabili: uno di questi è la sostenibilità ambientale. Dal 2015 Ponti fa il report di sostenibilità e dal 2017 ha deciso di integrare i suoi obiettivi con quelli dell’Agenda Onu 2030: la loro realizzazione viene misurata dal Bilancio di sostenibilità aziendale certificato da un ente esterno. Questo cammino costante ha portato all’impiego di energie rinnovabili, a ridurre il consumo di acqua e i rifiuti non riciclabili.
L’impegno per la sostenibilità si realizza attraverso un nuovo modello produttivo in grado di ottimizzare i processi e ridurre le risorse impiegate. Questi valori sono alla base del codice etico, stilato nel 2012, che orienta scelte e comportamenti di lavoratori, fornitori e clienti di Ponti.
Investire in tecnologie per la sostenibilità
Il Gruppo Ponti non si accontenta degli obiettivi raggiunti e ogni anno alza l’asticella per migliorare gli indicatori di sostenibilità: partendo dal riferimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, Ponti valuta le proprie scelte dal punto di vista sociale e ambientale, investendo in tecnologie all’avanguardia che mantengono i più elevati standard qualitativi.
L’azienda si è impegnata ad adottare un modello di economia circolare, in linea con gli obiettivi Onu: alla fine del loro ciclo di vita, i prodotti non diventano rifiuti ma nuove risorse con cui creare nuovi prodotti e ridurre l’impatto ambientale. L’86% dei prodotti Ponti è confezionato in vetro, materiale riciclabile al 100% che può essere reimmesso infinite volte nel ciclo produttivo.
L’ultima innovazione – che ha richiesto oltre un anno di ricerca – è la riduzione del 15% della quantità di plastica per ogni bottiglia di Aceto di Vino nel formato da 1 litro e l’utilizzo di Pet riciclato (Rpet) per le bottiglie da 1 litro e da 0,5 litri. Questo equivale a risparmiare 398 tonnellate di Pet vergine e a ridurre le emissioni di 784 di tonnellate di CO2: in pratica la stessa quantità assorbita da 52.300 alberi in un anno. La novità sarà comunicata al consumatore con un bollino riportato in etichetta.