Una struttura di design passivo per incrementare la velocità dei flussi di aria a livello delle pale ed ottenere così un 30% in più di output
Incrementi nel campo dell’efficienza eolica solitamente provengono da progressi tecnologici realizzati a livello del design delle pale, intervenendo su dimensioni o angoli. Eppure la società Leviathan Energy, specializzata nella produzione di energia pulita, non è intervenuta sul fattore grandezza per ottenere un aumento della capacità produttiva dei suoi aerogeneratori. Con il suo “Wind Energizer” la start-up israeliana è, infatti, ricorsa ad un design strutturale passivo, seguendo il principio teorico che qualsiasi oggetto posto in prossimità delle turbine di una wind farm, cambia inevitabilmente la circolazione del vento attorno ad esse. Nel caso specifico è stata realizzata una struttura a forma di ciambella in plastica e acciaio ad avvolgere la base della turbina, con l’obiettivo di canalizzare i flussi d’aria ed aumentare così la velocità del vento in entrata; le dimensioni esatte del Wind Energizer dipendono essenzialmente da dati specifici del sito, come l’altezza della torre, la lunghezza delle pale, la direzione prevalente del vento e l’intensità. La prima fase di sperimentazione condotta dagli ingegneri di Leviathan è stata eseguita su scala ridotta, utilizzando le piccole turbine commercialmente disponibili (con pale di 3 m): il risultato è stato misurato una media del 20-40% in più di output con tale sistema rispetto alle unità di controllo. A basse velocità del vento – tra gli 1 e i 6 metri al secondo – Wind Energizer ha saputo registrare addirittura un incremento del 150%. In attesa di ulteriori buoni risultati che portino alla certificazione su scala commerciale la società è pronta a scommettere che la sua invenzione ripaghi se stessa in circa quattro o cinque anni, con costi di manutenzione per le turbine in riduzione ed un ciclo di vita più lungo grazie all’azione di bilanciamento del carico di vento.
