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Riutilizzare le piattaforme offshore per un decommissing sostenibile

La cordata a guida italiana si aggiudica il bando dell’Agenzia Spaziale Europea per lo smantellamento in sicurezza degli impianti marini, fossili e non, giunti a fine vita. Valutando possibili opzioni per il loro riutilizzo

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Una seconda vita sostenibile per le piattaforme offshore

(Rinnovabili.it) – Possono le tecnologie satellitari aiutare ad aumentare la sostenibilità delle operazioni in mare? Per saperlo basterà seguire i progressi di INSURE, progetto dedicato ad un decommissionig sostenibile e innovativo delle piattaforme offshore. L’iniziativa è parte del programma ARTES 4.0 voluto dall’Agenzia spaziale europea (ESA) per supportare la competitività dell’industria europea e canadese sui mercati mondiali.

INSURE – acronimo di INnovation in SUstainable offshoRe dEcommissioning – sarà guidato da una cordata tutta italiana, vincitrice del bando ESA. L’ENEA coordinerà una serie di aziende ed enti ricerca nel progetto con l’obiettivo di studiare lo smantellamento in sicurezza sia di vecchie piattaforme petrolifere e di gas naturale che di centrali eoliche marine. E nel contempo elaborare una serie di soluzioni per il recupero delle stesse. Proposte per una “seconda vita” che vanno dall’uso dei pozzi esausti come siti per lo stoccaggio per la CO2, al riutilizzo delle piattaforme offshore per produrre energia fotovoltaica; da nuove strutture turistiche  alla creazione di ‘palestre educative’ per studenti nel campo della meteorologia, della dinamica delle onde e degli studi ambientali e biologici.

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Come parte dell’iniziativa ENEA metterà alla prova i suoi sensori laser per la visione sottomarina in 3D su droni subacquei al fine di indagare lo stato delle strutture. Questi piccoli robot sono in grado di operare anche in modalità sciame, comunicando fra loro e con i satelliti. Le informazioni saranno rielaborate e restituite in ambiente virtuale e realtà aumentata per i partner di progetto.

“Il recente stanziamento di 70 milioni nel Fondo Complementare PNRR per il recupero delle piattaforme nell’Adriatico al largo di Ravenna dimostra l’interesse pubblico per lo sviluppo delle attività in questo settore”, sottolinea Antonio Palucci, responsabile del Laboratorio ENEA di Diagnostiche e Metrologia. “Nonostante il progetto sia solo agli inizi – aggiunge – ha già suscitato l’attenzione di molti end-user professionali e istituzionali interessati all’implementazione di nuove tecnologie per il monitoraggio ambientale e alle possibili opportunità di riqualificazione e conversione di strutture oramai obsolete per finalità turistiche o per produrre energia green”.

 All’interno di INSURE, TIM in collaborazione con Olivetti, realizzerà la digital farm per l’IoT del Gruppo. Di cosa si tratta? Di una piattaforma digitale di ‘Business Intelligence’che permetterà di monitorare in tempo reale le attività previste nel piano di decommissioning. L’obiettivo è migliorare i parametri di sicurezza e di generare benefici sui costi. “In particolare, grazie all’adozione dell’Intelligenza Artificiale e di sensori installati sulle piattaforme offshore abbinati al 5G, a segnali per comunicazioni a banda stretta Narrowband-IoT e a sistemi di comunicazione satellitare, si potranno inviare alla centrale di controllo i dati raccolti che verranno elaborati in tempo reale, segnalando eventuali situazioni in cui occorre un intervento manutentivo”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.