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Intervenire sulla filiera rifiuti elettrici Raee, l’appello di Erion al governo

Il sistema consortile nato dalla fusione dei consorzi Ecodom e Remedia chiede di aprire un tavolo di confronto e di prendere in considerazione le 64 proposte per il miglioramento del sistema Raee contenute nel Libro bianco

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – E’ urgente intervenire sulla filiera della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici – Raee. Questo il senso dell’appello che Erion – il sistema consortile no profit di responsabilità estesa del produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e la valorizzazione delle materie prime che li compongono – rivolge al governo e al Parlamento facendo presente di avere 64 proposte per il miglioramento del sistema Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche); proposte che toccano diversi ambiti dalla burocrazia all’introduzione di sanzioni e di controllo, dalla promozione della raccolta a iniziative per sensibilizzare e informare i cittadini.

“Il ritardo dell’Italia rispetto ai target di raccolta dell’Unione europea – dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Erion (che è nato nel 2020 dalla fusione dei consorzi Ecodom e Remedia, e che rappresenta oltre 2.400 aziende del settore dell’hi-tech e dell’elettronica di consumo – rende evidente l’urgenza di intervenire sulla filiera dei Raee. Nel 2020 Erion ha gestito circa 270mila tonnellate di Raee, un risultato in crescita rispetto all’anno precedente. Eppure, non è abbastanza, se pensiamo che a livello complessivo l’Italia viaggia a circa 6 chilogrammi di Raee raccolti per abitante quando dovrebbe essere arrivata già da due anni a più di 9 kg per abitante. Siamo ancora lontani dall’obiettivo fissato dall’Unione europea del 65% dell’immesso sul mercato. C’è un gap da colmare”.

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Per migliorare, e “trovare e implementare soluzioni efficaci – avverte Arienti – l’unico modo” è “ascoltare le esperienze dei soggetti che da anni lavorano nel settore, le loro criticità. È da questa riflessione che nasce l’idea di un Libro bianco dei Raee: 64 proposte frutto dell’esperienza pluriennale maturata sul campo, che mirano a far crescere un settore fondamentale per un’evoluzione sostenibile della nostra economia”.

L’appello al governo e al Parlamento serve anche per aprire un tavolo di confronto per riuscire a trasformare i Raee da problema a opportunità. Nel Libro bianco si possono trovare indicazioni, suggerimenti e osservazioni sia organizzative che normative; è suddiviso in quattro le aree: riduzione della burocrazia tramite la semplificazione dei procedimenti autorizzativi relativi alla gestione dei Raee; misure di incentivazione, sanzione e controllo; linee di intervento su settori specifici; comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori. Una delle proposte più significative riguarda l’introduzione di nuove modalità di raccolta dei Raee – raccolta domiciliare, micro-centri, contenitori intelligenti –per aumentare il numero di punti, in particolare nell’area del Centro-Sud, e ridurre il ritardo dell’Italia rispetto ai target europei.

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