Emettere una tonnellata di CO2 per poi sequestrarla e stoccarla, e non emetterla proprio, non sono due operazioni equivalenti. Nel primo caso, la concentrazione di biossido di carbonio in atmosfera cresce lo stesso. E le politiche climatiche che si basano sul CCS ci costeranno di più di quelle che abbattono le emissioni all’origine
Lo studio pubblicato su Nature Climate Change rivela l’asimmetria dietro il mantra del “net-zero emissions”
(Rinnovabili.it) – Sequestrare una tonnellata di anidride carbonica dall’atmosfera non basta per compensare gli effetti di una quantità equivalente di CO2 emessa. La risposta del clima a emissioni e rimozioni di biossido di carbonio è asimmetrica. E per questo motivo il concetto stesso di “emissioni nette zero” è scivoloso. Lo sostiene uno studio pubblicato su Nature Climate Change.
L’orizzonte “net-zero” è un mantra che si è imposto su scala globale e ormai permea la politica climatica a ogni latitudine. L’idea è che è possibile compensare le emissioni, ad esempio, aumentando la capacità di sequestrarla di alcuni ecosistemi naturali. Da qui le iniziative per moltiplicare o rigenerare pozzi di carbonio come foreste, torbiere, mangrovie. Ma la compensazione può anche avvenire “artificialmente”, cioè con tecnologie per il sequestro e lo stoccaggio di CO2 (CCS) direttamente dall’atmosfera. Tecnologie che, al momento, stanno ancora muovendo i primi passi.
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In che modo l’asimmetria riscontrata nella ricerca ha un impatto sul concetto di emissioni nette zero? Lo studio dimostra che è più dispendioso emettere e poi sequestrare CO2, piuttosto che non emettere proprio anidride carbonica. Questo perché il clima e i sistemi terrestri sono “non lineari”. Spiegano gli autori, portando due esempi: “l’effetto di fertilizzazione con CO2, mediante il quale le piante producono più biomassa in presenza di un’elevata concentrazione di CO2 atmosferica, satura a livelli di CO2 atmosferica più elevati. Inoltre, la capacità dell’oceano di tamponare la CO2 in eccesso – che è fondamentale per la capacità dell’oceano di assorbire CO2 aggiuntiva dall’atmosfera – diminuisce a livelli di CO2 atmosferica più elevati”.
La concentrazione di CO2 in atmosfera, calcola lo studio, aumenta del 7% nel caso in cui l’anidride carbonica viene sequestrata, rispetto a quello in cui non viene proprio emessa. L’impatto sulle temperature globali, invece, potrebbe essere di segno opposto: la Terra si raffredda di più con la cattura di CO2, circa del 2%. Un dato che dipende dall’effetto della maggiore concentrazione di questo gas serra sul bilancio energetico Sole-Terra.
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Numeri che vanno presi con le pinze, avvertono gli autori: potrebbero aumentare entrambi se questo scenario si verificasse nel mondo reale, perché i modelli climatici che hanno impiegato lasciano un margine di incertezza non trascurabile. Emettere e poi catturare CO2, quindi, potrebbe essere ancora meno conveniente.