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Troppi ostacoli sulla strada dell’eolico italiano, transizione bloccata dalla burocrazia

Al via la campagna 'Libera l'energia' dell'Anev, al centro della discussione viene messa "la linearità e la trasparenza dei processi autorizzativi. Secondo il presidente dell'Anev Simone Togni "la transizione ecologica è un'opera immane che ha a che fare con la semplificazione delle procedure burocratiche di cui si parla nel Piano nazionale di ripresa e resilienza"

Manifesto sull'eolico
Foto di Lukas Bieri da Pixabay

di Tommaso Tetro

Si celebra oggi la Giornata mondiale del Vento 2021

(Rinnovabili.it) – “Sul cammino dell’energia eolica, chiamata nell’attuale fase di transizione ecologica a dare il proprio contributo per la lotta ai cambiamenti climatici e per favorire la decarbonizzazione, troppo spesso” si incontrano “ostacoli burocratici che ne bloccano lo sviluppo. È necessario quindi ‘liberare l’energia eolica’. Questo il senso della campagna di comunicazione ‘Libera l’energia, segui il vento’, lanciata dall’Anev (Associazione nazionale energia del vento) per il 2021, nel corso del convegno on-line dedicato alla Giornata mondiale del vento che si celebra oggi.

Al centro della discussione l’Anev mette “la linearità e la trasparenza dei processi autorizzativi”; e da anni chiede “di ricondurre le tempistiche medie degli iter per la realizzazione degli impianti eolici”: oggi ci vogliono “oltre 5 anni” rispetto “ai 6 mesi previsti dalla normativa”. Un blocco causato – viene spiegato – da “pareri discordanti tra decisori. Il superamento di questi contrasti potrebbe avvenire con regole chiare e indicazione preventiva delle mitigazioni”. Secondo il presidente dell’Anev Simone Tognila transizione ecologica è un’opera immane che ha a che fare con la semplificazione delle procedure burocratiche di cui si parla nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Tanta strada resta ancora da fare per realizzare un nuovo modello energetico più sostenibile basato, sempre di più, sull’utilizzo dell’energia rinnovabile – fa presente  la sottosegretaria alla Transizione ecologica Ilaria Fontanaper questo faremo di tutto per dialogare con i soggetti interessati come Anev per poter aprire la strada ad un futuro pienamente sostenibile, per uno sviluppo più rispettoso dell’ambiente e a misura d’uomo. Nel decreto governance inseriamo una semplificazione atta a snellire l’iter burocratico autorizzativo e sono certa che il Parlamento la migliorerà ulteriormente”.

“Il 2019 è stato un anno davvero importante per la crescita dell’energia eolica – osservaFontana – secondo le statistiche presentate ad aprile dalla World wind energy association, la capacità di generazione elettrica da eolico installata nel mondo ha raggiunto i 651 GW. La potenza che sprigiona il vento alimenta una delle forme di approvvigionamento più sostenibili e ‘green’ in circolazione che, si spera, nei prossimi decenni possa permettere l’utilizzo di un’energia sempre più pulita ed accessibile”.

Il decreto Semplificazioni – osserva invece  la vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera, e capogruppo di Facciamo ECO, Rossella Muroni – “diventa un’occasione che non possiamo perdere. Anche per superare gli ostacoli non tecnologici alla transizione ecologica. Le rinnovabili sono la parte femminile del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ed è per questo che bisogna ristabilire una parità di genere. Abbiamo un problema da risolvere: dare pari opportunità alle rinnovabili, altrimenti partiremo sempre con un carico di ostacoli. La mia sensazione è che abbiamo lasciato le imprese a dirimere questioni con i territori, cosa che a loro non compete – dice Muroni – è evidente che c’è bisogno di un processo di partecipazione e di condivisione. Noi dobbiamo fare in modo di favorire questo processo, anche perché spesso ci sono ingegneri che si trovano a dover fare i mediatori culturali. La politica credo debba riscoprire il senso di responsabilità. Per questo l’obiettivo di tutti noi è di rendere il decreto Semplificazioni utile allo sviluppo delle rinnovabili”.

Inoltre – spiega Muroni – “dobbiamo essere coerenti nel rapporto con l’Europa. Le rinnovabili penso possano essere la chiave per la decarbonizzazione del sistema economico, soprattutto se associate a una rivoluzione sociale”.

Nel quadro istituzionale attuale – viene messo in evidenza dall’Anev – la nascita del ministero della Transizione ecologica e del Cite (Comitato interministeriale per la transizione ecologica) rappresenta “un importante passo verso il corretto funzionamento dei meccanismi autorizzativi e quindi verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione posti dall’Ue al 2030”.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – rileva Togni – il tema della semplificazione è posto tra le riforme necessarie che il nostro governo ha giustamente individuato come indispensabili” per “dare una svolta in termini di tempi e procedure al Paese. La transizione ecologica è un’opera immane che ha a che fare con la semplificazione profonda delle procedure burocratiche di cui si parla nel Piano e per la quale è necessaria una chiara individuazione di obiettivi e di strumenti necessari a raggiungerli, per proseguire con una sensibilizzazione della popolazione attraverso una campagna di informazione chiara che spieghi i motivi per i quali un percorso così importante sia necessario e soprattutto conveniente”. È quello che “ci aspettiamo che il governo Draghi e il ministero per la Transizione ecologica facciano, imprimendo una vera svolta allo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese”.

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