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CONOU, Riccardo Piunti è il nuovo presidente

La missione ambientale del Consorzio degli Oli Minerali Usati prosegue sotto la guida dell'Ing. Piunti, inaugurando un nuovo percorso di digitalizzazione con cui far crescere la filiera

Riccardo Piunti conou

Qualità, innovazione e coesione le prossime sfide che attendono il CONOU

(Rinnovabili.it) – Si rinnovano i vertici di una delle più importanti realtà nazionali dell’economia circolare. Parliamo del CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, primo ente ambientale nato in Italia per il recupero di un rifiuto pericoloso. Ieri l’assemblea ordinaria del Consorzio ha approvato le nuove nomine con mandato triennale, investendo Riccardo Piunti del ruolo di presidente. Ingegnere nucleare classe ’55, Piunti riceve il testimone da Paolo Tomasi alla guida del consorzio dal 2003, affidando a sua volta la carica di vicepresidente (che Piunti rivestiva dal 2018) al Dottor Massimo Ravagli. Eletti anche i 12 componenti del Consiglio di amministrazione e i 5 del Collegio sindacale.

Un cambio della guardia che percorrerà il solco qualitativo già tracciato in questi anni dall’ente, ma ponendosi nuovi e ambiziosi obiettivi. Circolarità, innovazione e coesione sono le sfide che attendono il CONOU, forte del successo storico raggiunto nei suoi oltre 30 anni di vita. L’impegno del Consorzio ha permesso, infatti, al Belpaese di raggiungere un tasso di rigenerazione degli oli minerali usati superiore al 99% contro una media europea di appena il 60%.

“Grazie ad un’attività da sempre improntata all’efficienza e all’innovazione – spiega Riccardo Piunti – oggi il CONOU rappresenta un esempio di economia circolare ‘compiuta’ e procederà nella direzione dell’integrazione della Filiera“. Integrazione e coesione rappresentano aspetti fondamentali della vera circular economy, ma lo sono ancora di più per una realtà di quasi 1000 consorziati, con ben settanta aziende operanti nel settore della raccolta e rigenerazione degli oli lubrificanti a livello nazionale.

Fondamentali come l’innovazione, la cifra con cui si è distinto in questi quasi 40 anni il Consorzio, e che rimarrà una delle principali direttive di sviluppo. Il neo presidente ha sottolineato la necessità di un costante investimento nel progresso tecnico delle imprese che costituiscono la rete CONOU. “L’evoluzione seguirà contestualmente la via della digitalizzazione, che sarà, nell’ambito della mission ambientale, un percorso parallelo di crescita per la realtà consortile”, ha affermato Riccardo Piunti.

Senza dimenticare la sfida della qualità dell’olio usato. Il tema è di fondamentale importanza considerati i potenziali rischi di miscelazioni improprie con altre tipologie di rifiuto in grado di inficiare la resa o la fattibilità stessa del processo di rigenerazione. Anche per questo motivo, il consorzio ha realizzato attraverso CircOILeconomy numerose iniziative di confronto con aziende e partner locali allo scopo di sensibilizzare sulla corretta metodologia di stoccaggio e gestione degli oli. E nel futuro il “pallino” della qualità rimarrà decisivo “per non gravare sull’attività di rigenerazione […] ma anche per facilitare la produzione di basi lubrificanti evolute, idonee ai nuovi tipi di lubrificanti che si stanno affacciando e consolidando sul mercato”.

Il risultati del CONOU, quando l’economia circolare sfida la crisi

Anche in tempi di pandemia, il CONOU non si ferma. Il consorzio ha continuato ad operare anche nella fase più critica dell’emergenza sanitaria. I Concessionari Raccoglitori del consorzio non hanno mai interrotto né rallentato l’attività e le raffinerie di Rigenerazione hanno mantenuto in funzione i loro impianti e depositi garantendo la integrità e la continuità del ciclo.

Impegno a cui sono corrisposti alti i risultati finali, nonostante la naturale flessione del comparto industriale. La resilienza, propria del sistema CONOU, ha permesso di raccogliere nel 2020 circa 171 mila tonnellate di rifiuto, avviandone a rigenerazione la sostanziale totalità (169 mila tonnellate), in lievissimo calo rispetto al goal del 99,9% degli anni precedenti. Che fine fanno gli oli? Per lo più vengo trasformati in nuove basi lubrificanti (109 mila tonnellate), oltre a gasolio e bitume, mentre una piccola parte viene smaltita tramite combustione o termodistruzione. “Il CONOU, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare – aggiunge il neo presidente – che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.

L’esperienza professionale del neo presidente Riccardo Piunti

Anconetano, 66 anni, laureato in ingegneria nel 1978, Piunti intraprende una lunga carriera in Eni, che lo porta a ricoprire importanti incarichi in Italia e all’estero. E’ stato responsabile della pianificazione downstream, Presidente e AD di Atriplex, società di extrarete di Eni, Direttore del marketing della Agipetroli; passa poi in Eni Divisione R&M, con la responsabilità delle attività di pubblicità, promozione e analisi di mercato. Nel 2006 assume la posizione di Direttore extrarete, per poi, a fine 2007, iniziare una lunga esperienza all’estero come Presidente e Amministratore Delegato di Eni Suisse, di Oleoduc du Rhöne e infine di Eni Austria.

Lasciata l’Eni nel 2016, dopo una collaborazione con il WEC Italia, dal maggio 2018 ha ricoperto, con responsabilità su progetti operativi, la carica di Vicepresidente del CONOU.

Articolo in collaborazione con CONOU