Rinnovabili • Pfas: ancora onnipresente nella carta alimentare in Europa

La contaminazione da Pfas è ancora una faccenda europea

I forever chemicals sono al centro di un dossier realizzato da 8 ong europee. Tre quarti dei campioni analizzati ha traccia di trattamento intenzionale a base di queste sostanze perfluoroalchiliche. Ma vietarle per legge funziona

Pfas: ancora onnipresente nella carta alimentare in Europa
Credits: © Francesco Alesi / Greenpeace

Tutti i campioni analizzati hanno tracce di Pfas

(Rinnovabili.it) – L’Europa non ha ancora voltato pagina sull’inquinamento da Pfas. Imballaggi alimentari e stoviglie usa e getta sono veicoli tramite cui il nostro organismo viene a contatto con sostanze perfluoroalchiliche, dannose sia per la salute umana sia per l’ambiente e, soprattutto, non degradabili naturalmente.

L’allarme lo lanciano 8 ong europee che hanno pubblicato il dossier “Throwaway packaging, forever chemicals. European-wide survey of PFAS in disposable food packaging and tableware”. Un’analisi accurata della contaminazione da Pfas sulle carte da imballaggio per uso alimentare usate in 5 paesi europei (Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Olanda) oltre alla Gran Bretagna.

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Il rapporto prova a distinguere l’inquinamento da Pfas intenzionale da quello che si verifica al di là delle intenzioni del produttore. I risultati delle analisi di laboratorio sui campioni selezionati dipingono un quadro a tinte fosche. Tracce di sostanze perfluoroalchiliche sono presenti su ciascun campione. Tre quarti dei campioni prelevati e sottoposti a analisi chimica hanno fatto emergere trattamenti intenzionali con Pfas. In alcuni casi, il trattamento riservato dai produttori agli imballaggi ha lasciato tracce di Pfas in grado di interferire con la normale attività tiroide umana.

Ma c’è un dato positivo: mettere regole funziona. Il dossier mostra che i campioni danesi non hanno alcuna traccia di Pfas da trattamento intenzionale. Queste sostanze sono state messe al bando dal paese nel luglio 2020. Per questo, suggeriscono gli autori, serve assolutamente uno stop a livello europeo.

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“È giunto il momento che l’UE agisca per vietare immediatamente e in modo permanente l’intera classe di PFAS negli imballaggi alimentari, per proteggere i consumatori in primo luogo”, ha sottolineato Jitka Strakova, prima firma del dossier. “Chiaramente non è essenziale utilizzare sostanze chimiche altamente tossiche e persistenti, che presentano un rischio così grave per la salute e l’ambiente, negli imballaggi alimentari usa e getta, soprattutto quando ci sono alternative più sicure”.