Dalla collaborazione tra Wec Italia e Energy center del Politecnico di Torino nasce l'Ifec, l'talian forum of energy communities, per sostenere lo sviluppo in linea con la transizione energetica e il Green deal
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Approfondire e condividere le migliori pratiche sulle comunità energetiche, per cogliere tutti i benefici energetico-economico-ambientali sul territorio nazionale, in coerenza con la dimensione locale e globale del processo di transizione energetica e con i target fissati dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), oltre che naturalmente dal Green deal europeo. Questo l’obiettivo dell’Italian forum of energy communities, l’Ifec, lanciato oggi – nel corso di un convegno on-line – organizzato dal Word energy council (Wec) Italia che, insieme all’Energy center del Politecnico di Torino promuove l’iniziativa per sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche italiane. L’adesione all’Ifec – che come forum permanente istituisce un incontro annuale di riferimento sulle energy communities, aperto anche alla partecipazione di soggetti internazionali – è aperta agli attori del sistema energetico operanti sul territorio italiano e all’estero.
“L’ambizione è raccogliere in rete tutte le comunità energetiche che stanno nascendo e di far condividere e favorire il dialogo tra loro e le aziende per avanzare in modelli sempre più innovativi – rileva Paolo D’Ermo, segretario generale di Wec Italia – coerentemente con i concetti di Wec Italia, umanizzare la transizione energetica è proprio quello che fanno le comunità. Obiettivo di lungo termine dovrà essere quello di aggiungere fonti rinnovabili”.
“L’obiettivo dell’Energy center è creare uno spazio condiviso tra le aziende e il mondo della ricerca – fa presente Romano Borchiellini, coordinatore dell’Energy center del Politecnico di Torino – per questo si è trovato nella condizione di comprendere rapidamente l’importanza che potevano avere le comunità energetiche. Con la nascita della prima comunità è stata aperta una finestra sul futuro; un futuro dove le comunità entrano a far parte degli elementi che caratterizzano lo scenario energetico del Paese. Con la caratteristica fondamentale, di un cambio di paradigma, che si ritrova nel passaggio da una gestione centralizzata d’energia a una distribuita. Ma c’è anche il fatto che la comunità energetica – prosegue – porta il cittadino a essere partecipe. Cosa che permette di avere ricadute sul territorio, anche sociali. Prima era sostanzialmente un servizio, in questo modo stiamo anche associando altro. Ifec nasce per seguire questo futuro e per cercare di renderlo il più prossimo possibile”.
“Per quanto riguarda il tema delle comunità energetiche bisogna risolvere l’unico neo: la scarsa divulgazione – osserva il presidente della commissione Industria a Palazzo Madama Gianni Girotto – i cittadini, le imprese e gli enti locali non hanno ancora contezza dei benefici che potrebbero derivare dall’installazione di queste comunità. Il superbonus ha contribuito a cannibalizzare l’agenda mediatica, oscurando così il ruolo delle comunità energetiche che si reggono sull’autoconsumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”.
Secondo Girotto “le comunità energetiche presentano solo vantaggi in termini ambientali, economici, sociali e tecnologici. L’energia viene prodotta direttamente dalle rinnovabili ed è il cittadino a decidere dove installare l’impianto, diventando così protagonista indiscusso della transizione energetica. L’energia autoconsumata prevede che ci siano incentivi e detrazioni fiscali. Spetta ora agli enti locali costruire gli impianti, servendosi dei fondi di cui dispongono, inserendo i cittadini all’interno delle comunità energetiche, consentendo così un accesso all’energia a prezzi calmierati. Il giudizio della politica è unanime sul tema delle comunità energetiche, adesso serve dunque un cambio di mentalità che si realizza mediante campagne di sensibilizzazione e di informazione”.
Sulla questione della diffusione di sensibilizzazione e informazione, è d’accordo Paolo Arrigoni, componente della Lega in commissione Ambiente a Palazzo Madama: “Gli enti locali sono chiamati a svolgere un ruolo decisivo in materia di installazione degli impianti che entreranno a far parte delle comunità energetiche. L’autoconsumo è la chiave per dare avvio al processo di rigenerazione urbana delle nostre città. Le comunità energetiche, infatti, non si insediano esclusivamente nei condomini ma potrebbero essere previste anche nelle sedi aziendali o all’interno dei centri commerciali”.
Ma – avverte Arrigoni – “per realizzare la transizione energetica è fondamentale effettuare un cambio di paradigma in cui il cittadino deve essere protagonista, occupandosi della manutenzione degli impianti delle comunità e selezionando il tipo di fonte rinnovabile da usare. Questo governo sta puntando molto sull’efficientamento energetico. Ha impiegato, infatti, 2 miliardi per sviluppare due Gigawatt di potenza per il fotovoltaico. Questa misura riguarderà i Comuni con meno di 5mila abitanti e ha l’obiettivo di arginare lo spopolamento”.