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Premio “Tradizione e innovazione 2009”: vince Venezia

Venezia si è meritata il primo premio per la sensibilità ambientale. Alla sesta edizione del concorso “Architettura e Sostenibilità”, per la prima volta aperto anche alle buone pratiche delle amministrazioni pubbliche sull’edilizia e l’architettura sostenibile, si è aggiudicata il podio per il premio “Tradizione e Innovazione”. Il Premio è stato un’iniziativa voluta da Terra Futura ed Ecoaction, Associazione Internazionale Cultura & Progetto Sostenibili e nasce per promuovere le migliori tesi di laurea sulla sostenibilità ambientale e da quest’anno anche i migliori studi condotti dalle amministrazioni locali.
Per il Premio Ricerca e Innovazione, la tesi di laurea premiata è stata: “A passo d’uomo” di Matteo Barbieri e Francesca Sartori, Politecnico di Milano.

Il premio assegnato al Comune di Venezia è andato al “Protocollo d’intesa per interventi di risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili nel centro storico di Venezia”. Premiate con menzione speciale anche il Comune di Faenza “Piano strutturale comunale associato (Comune di Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme, Solarolo) 2009 – Energia e Sostenibilità nel centro storico e la Comunità Montana Molise Centrale con il “Laboratorio urbano per la riqualificazione dei centri storici della Comunità Montana Molise Centrale”.

L’introduzione del premio “Tradizione e innovazione” è stato voluto per mettere in luce quelle Città Italiane che hanno portato avanti progetti per la tutela ambientale, paesaggistica ed architettonica di molti dei centri storici venendo incontro anche alle nuove esigenze a favore del risparmio energetico su edifici sottoposti a vincolo.

Nel progetto del Comune di Venezia è stato stilato un Protocollo che prevedesse la possibilità di installare pannelli solari su qualsiasi edificio con particolare tutela di conservazione e negli altri edifici dei Centri Storici di Venezia, della Terraferma e delle isole purché in modo “architettonicamente integrato” e per una percentuale massima del 6% rispetto alla falda del tetto ed in alternativa alle aperture a filo falda (lucernai) qualora ammessi.

Inoltre l’amministrazione ha dato la possibilità di installare pannelli solari in modo “architettonicamente integrato” anche per superfici superiori al 6% della falda, limitatamente a certi edifici che non fossero sotto la tutela dei beni architettonici.
Il Comune ha dato in entrambi i casi l’obbligo di non visibilità dal canale, dalla Laguna e dalla pubblica via, vincolando in questo modo alla ricerca di soluzioni atte a coniugare la salvaguardia dei centri storici integrandola a percorsi di sostenibilità urbana.

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