Il progetto europeo, coordinato da Enea, mira a ridurre i costi di produzione del vettore da fonti rinnovabili. Il Gruppo italiano Maire Tecnimont sarà a capo dell’ingegnerizzazione dell’impianto prototipale attraverso due sue controllate, l’italiana NextChem e l’olandese Stamicarbon
(Rinnovabili.it) – PROMETEO porterà agli uomini l’idrogeno verde low cost. No, non si tratta della versione moderna del mito greco dedicato al titano che rubò il fuoco agli dei, ma di un nuovo progetto di ricerca europeo. L’iniziativa, coordinata dall’agenzia nazionale Enea, ha un ambizioso obiettivo: abbassare i costi di produzione pulita del vettore sotto i 2 euro al kg. A titolo di confronto, oggi il prezzo si aggira tra i 2,5 e 5,5 euro al kg, sfruttando l’energia solare o eolica per alimentare l’elettrolisi.
Cosa manca per rendere la generazione di idrogeno verde più conveniente? Ovviamente una tecnologia più efficiente e sempre disponibile. L’idea alla base del progetto è combinare l’elettricità da fer (eolico o fotovoltaico) con il calore prodotto dal solare a concentrazione. “Il cuore della sfida di PROMETEO sta nel garantire continuità alla produzione di idrogeno da elettrolisi anche quando l’energia […] solare non è disponibile a causa dell’intermittenza o nei periodi in cui è più conveniente utilizzarla, come ad esempio nei surplus di produzione”, spiega Alberto Giaconia, il ricercatore ENEA che coordina il progetto. “Ciò consentirà di essere altamente competitivi in termini di costi”.
L’iniziativa ha 42 mesi di tempo e un budget di 2,7 milioni di euro per riuscire nell’impresa. E si affida ad un ricco gruppo di partner, tra imprese del settore e istituti scientifici. Del team fanno parte nomi celebri della ricerca come la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, la spagnola IMDEA Energy Institute e il politecnico svizzero EPFL. E aziende del calibro di Maire Tecnimont, che sarà a capo dell’ingegnerizzazione e messa in servizio del prototipo attraverso due sue controllate, l’italiana NextChem e l’olandese Stamicarbon.
Nel dettaglio, il consorzio intende realizzare un elettrolizzatore ad ossidi solidi da 25 kWe. Invece di usare l’acqua nella sua forma liquida, come avviene normalmente, il nuovo sistema utilizzerà l’elettrolisi a vapore, che prevede temperature superiori a 700°C. Il calore e l’energia necessari per il lavoro proverranno interamente dal sole. Il prototipo dovrebbe essere in grado di produrre 15 kg di idrogeno verde al giorno; fase che sarà validata in Spagna presso un impianto fotovoltaico. Con la speranza in prospettiva di installare un prototipo anche nella futura Hydrogen Valley del Centro ricerche Casaccia. In modo da “favorire il trasferimento tecnologico al settore Power-to-Gas”, aggiunge Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento ENEA di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo primario di sviluppare e scalare tecnologie di produzione più efficienti grazie alle alte temperature del solare a concentrazione. Ma mira anche ad integrare la nuova tecnologia nell’infrastruttura energetica, accoppiando rete del gas a quella elettrica.
“PROMETEO è un importante progetto che si colloca nell’ambito delle iniziative sull’idrogeno verde che NextChem sta portando avanti, ed è finalizzato allo sviluppo di un nuovo processo basato sulla tecnologia dell’elettrolisi ad ossidi solidi ad alta temperatura”, commenta Barbara Morico, Project Manager per NextChem. L’azienda è il partner deputato alla realizzazione del prototipo per la dimostrazione della tecnologia, “contribuendo inoltre alla definizione delle strategie di scale-up su base industriale”. Partecipano a PROMETEO anche l’italo-svizzera SOLIDpower, fornendo elettrolizzatori e il sistema di termo-regolazione; la Snam per l’iniezione di idrogeno verde nella rete gas; la spagnola Capital Energy per lo stoccaggio chimico di elettricità rinnovabile; l’olandese Stamicarbon per i possibili impieghi nell’industria chimica.