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Da Greenpeace impianto fotovoltaico all’abruzzo

Inaugurato un impianto fotovoltaico da 5,2 kW realizzato in circa un mese da Greenpeace Italia a Pizzoli, comune terremotato dell’aquilano: “E’ un piccolo gesto di solidarieta’, finanziato con le nostre risorse e realizzato in tempi rapidi, per fare qualcosa di positivo e per lanciare un messaggio a favore di una ricostruzione rapida e sostenibile – spiega Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace – Abbiamo trovato nell’amministrazione di Pizzoli un soggetto gia’ attento alla questione ambientale con cui continueremo a collaborare per contribuire a una ricostruzione verde”. Il sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio, ha aggiunto che “l’amministrazione comunale aveva gia’ puntato sul solare fotovoltaico con un progetto di solarizzazione della scuola elementare e ha accolto subito con favore la proposta di Greenpeace. Noi speriamo che la ricostruzione sia rapida ma anche occasione per la diffusione di tecnologie ecosostenibili”. Vincenzo Naso, direttore del Cirps, il Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile, di cui fa parte anche l’Universita’ de l’Aquila, ha illustrato le altre attivita’ sul solare. “Oltre a collaborare con Greenpeace nella progettazione del fotovoltaico, abbiamo promosso interventi di solarizzazione per la produzione di acqua calda in alcune delle tendopoli e coinvolto una decina di comuni della zona – spiega Vincenzo Naso – parte dei pannelli solari termici sono stati prodotti dai corsi di formazione effettuati dai detenuti nell’ambito di un programma sostenuto dai ministeri dell’Ambiente e della Giustizia”. All’inaugurazione ha partecipato Roberto Carapellucci in rappresentanza della Facolta’ di Ingegneria de l’Aquila. L’impianto fotovoltaico da 5,2 kW, e’ costituito da 2 stringhe una da 10 (sotto) e una da 20 pannelli (sopra) nelle condizioni de l’Aquila produce circa 5300 kWh, non emettendo oltre 3.2 tonnellate di CO2 l’anno rispetto alla produzione nazionale. Il conto energia e lo scambio di elettricita’ valgono oltre 2500 euro/anno. I collettori termici servono la scuola materna presso lo stesso campo. Sono stati realizzati dai detenuti di Rebibbia nel progetto coordinato dal Cirps installati da Greenpeace e Ingegneria senza frontiere. Forniscono 140 litri di acqua calda al giorno.

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Il sole a Rebibbia