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ZeroFilo-bus, i supercondensatori rendono la mobilità intelligente

Nasce dai laboratori della Casaccia il progetto di un filobus…senza fili, un sistema innovativo inserito ora nella Piattaforma Bus Innovativi

(Rinnovabili.it) – Immaginate un autobus elettrico che non debba essere collegato conduttori elettrici della linea aerea ma che possa semplicemente prendere la carica necessaria ad ogni fermata del percorso, impiegando giusto il tempo per far salire e scendere i passeggeri. Ebbene quest’idea si sta concretizzando nei laboratori della Casaccia di Enea. Il progetto, denominato ZeroFilo-bus, era un concetto già in cantiere per l’Ente, sviluppato ora grazie a nuove tecnologie fino a divenire brevetto. La svolta è arrivata dai supercondensatori e dai sistemi intelligenti per la gestione della mobilità; l’intuizione dei ricercatori è stata quella di pensare ad un bus elettrico in grado di muoversi “facendo il pieno” di fermata in fermata in una decina di secondi.
Spiega il sistema l’Ing. Giovanni Pede, responsabile attività ENEA per il progetto Zero Filobus, da un’intervista pubblicata sul sito dell’Ente: “Dal punto di vista economico installare le linee aeree ha dei costi elevati per ogni chilometro da coprire, oltre alla difficoltà di creare dei percorsi ad hoc. Eliminarle significa abbattere tutti questi costi e poter utilizzare anche i percorsi già esistenti dei bus non elettrici, con ZeroFilo-bus è necessario, semplicemente, stabilire una distanza massima tra i punti di ricarica ed installarli alle fermate prescelte ed ai capolinea”.
“Dal punto di vista ambientale ZeroFilo-bus – continua Pede – è ovviamente ad emissioni zero e se anche consideriamo la CO2 rilasciata dalla produzione di energia elettrica per il filobus questa è decisamente minore rispetto alla quantità di CO2 prodotta dai motori dei diesel. Inoltre dobbiamo considerare che parte dell’energia elettrica che servirebbe viene risparmiata, fino al 25-30%, perché autoprodotta ed accumulata dai supercondensatori sfruttando l’energia cinetica in frenata”. L’invenzione ha raccolto subito l’attenzione della Breda Menarini, società di Finmeccanica, che lo ha inserito nel progetto più ampio di PBI (Piattaforma Bus Innovativi), finanziata all’interno del programma “Industria 2015”.

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