L’estratto non edibile di Manioca sarà impiegato per produrre l'1% del bioetanolo utilizzato nello stato sud americano, aggiungendo una nuova forma di energia a completamento delle sue vaste riserve di petrolio
(Rinnovabili.it) – Le radici di manioca, popolarmente note come yucca, costituiscono la terza più grande fonte di carboidrati destinata all’alimentazione umana mondiale nei Paesi tropicali. Tuttavia la lavorazione di questa pianta lascia un residuo, chiamato Yare, che, a causa del suo elevato contenuto di cianuro, è altamente tossico per gli esseri viventi, ma che ben si presterebbe alla produzione di biocarburanti.
Un team di ingegneri venezuelani ha dato via al progetto denominato Yaretanol, all’interno del quale ha messo a punto un sistema per convertire tale rifiuto in etanolo, butanolo, isobutanolo e composti propanali.
“Questo prodotto, popolarmente noto come ‘Yare’, non è nulla di più che un latte con un alto contenuto di veleno, composto da circa 800-1.200 parti per milione di cianuro. Ciò significa che 2 cc di Yare potrebbero uccidere un animale di peso fino a 500 kg”, ha spiegato Antonio Hernandez, membro del team sviluppatore del progetto. Il processo si è guadagnato il primo premio alla competizione annuale IDEAS, nell’edizione 2008, e i meriti non sono finiti qui: con Yaretanol, infatti, si prevede la produzione di 30 tonnellate di carburante al giorno equivalente a circa l’1% di etanolo utilizzato al momento in Venezuela e la creazione di circa 1.500 nuovi posti di lavoro.