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Fuel cell a ossido solido, Bosch punta alle applicazioni stazionarie

Da qui al 2024, la società prevede di investire centinaia di milioni di euro nelle SOFC, lanciando la produzione su grande scala assieme a Ceres Power

Fuel cell a ossido solido

(Rinnovabili.it) – Realizzare una filiera produttiva da 200 MW l’anno, in grado di dare una mano al mercato dell’energia distribuita su piccola scala. É il passo che stanno compiendo oggi Bosch e Ceres Power per portare sul mercato la loro prima linea di SOFC o full cell a ossido solido. Di cosa si tratta? Di dispositivi elettrochimici che, al pari delle più note pile a membrana a scambio protonico, producono energia elettrica direttamente dal combustibile, come l’idrogeno o il biometano. Ma rispetto all’alternativa più conosciuta, sono caratterizzate dall’uso di un ossido solido come elettrolita e da temperature di funzionamento più elevate.

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Bosch ha deciso di scommettere su questa tecnologia per le applicazioni energetiche stazionarie al fine di realizzare piccole centrali energetiche impiegabili a livello urbano, nelle fabbriche, nelle attività commerciali, nei data center e nelle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Le due società hanno già realizzato i primi prototipi e, a partire da questi, puntano a inaugurare una produzione su larga scala entro il 2024.

Le nuove SOFC saranno fabbricate negli stabilimenti di Bamberg, Wernau e Homburg della multinazionale tedesca e nei siti di sviluppo di Stoccarda-Feuerbach e Renningen, raggiungendo una capacità produttiva di circa 200 MW l’anno. “Riteniamo che le fuel cell a ossido solido, altamente efficienti, siano un elemento essenziale per la fornitura di energia sostenibile. Per realizzarlo stiamo concentrando l’esperienza di Bosch attingendo a più divisioni” ha dichiarato Christian Fischer, membro del Board of Management di Bosch e responsabile del settore Energy and Building Technology. “Con i sistemi di celle a combustibile stazionarie, Bosch crea un nuovo settore di business in cui sviluppo, produzione, vendite e servizio provengono da un’unica soluzione”.

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Il progetto condiviso richiede investimenti per centinaia di milioni di euro ma, secondo la società, sarà accolto da un mercato del valore da 20 miliardi di euro. Grazie ad un’efficienza generale che va oltre l’85%, le fuel cell ossido solido vantano prestazioni superiori a qualsiasi altra tecnologia di conversione dell’energia. “Unendo la tecnologia innovativa di Ceres con l’esperienza nella produzione di Bosch – ha dichiarato Phil Caldwell, CEO di Ceres Power è stato possibile creare sistemi pionieristici di celle a combustibile stazionarie che contribuiranno a superare le sfide globali del trasferimento dell’energia“.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.