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Combustibili pesanti: l’IMO non risparmia neppure l’Artico

Dopo la farsa del taglio alle emissioni di settimana scorsa, l’agenzia Onu approva un altro regolamento che non aiuta a decarbonizzare il settore navale

combustibili pesanti
Credits: David Mark da Pixabay

In pratica, via libera ai combustibili pesanti fino almeno al 2029

(Rinnovabili.it) – Le strane regole dell’IMO prevedono che quello che è proibito in Antartide è invece permesso nell’Artico. E’ un nuovo cortocircuito dell’Organizzazione marittima internazionale, la decisione sui combustibili pesanti (HFO, heavy fuel oil) nel traffico navale dello scorso 20 novembre. Che conferma quanto il settore delle navi sia restio alla decarbonizzazione. E quanto l’agenzia dell’Onu che dovrebbe avviare il processo sia ostaggio di veto politici.

Il 20 novembre l’IMO ha approvato il nuovo regolamento sull’uso dei combustibili pesanti nelle acque dell’Artico. Quello sul Polo sud è già in vigore, ed è molto semplice: bando totale per questo combustibile altamente inquinante. Il testo approvato per le acque artiche, invece, è il suo opposto. Formalmente, mette al bando i combustibili pesanti. Ma prevede una quantità tale di esenzioni che, nei fatti, lascia quasi invariata la situazione attuale.

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Il naviglio interessato dal ‘bando’ è ben poco rispetto al totale, meno del 25%. Questo significa che per 3 navi su 4 sarà possibile continuare come prima, senza limitazioni di sorta. Questa misura, nel migliore dei casi, potrebbe tagliare le emissioni del comparto di un 5%. E non è tutto.

Perché la lista di esenzioni possibili è lunga. Tutte le navi con un serbatoio di carburante protetto situato all’interno del doppio scafo sono automaticamente esentate. Così come qualsiasi nave battente bandiera di uno dei 5 stati costieri artici. Deroghe previste anche per la zona di operazioni: se si opera soltanto nelle proprie acque, le regole IMO semplicemente non si applicano. Una condizione, questa, fortemente voluta dalla Russia per salvare la sua flotta antiquata.

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Durissimo il giudizio delle ong che monitorano il comparto navale. A forza di includere deroghe, il nuovo regolamento “è fondamentalmente privo di significato”, commenta Sian Prior della Clean Arctic Alliance. “Ciò che è stato approvato oggi consente alle navi di continuare a utilizzare HFO nell’Artico fino al luglio 2029 – spiega a Climate Home Bryan Comer dell’International Council on Clean Transportation (ICCT) –Sfortunatamente gli Stati membri dell’IMO hanno deciso di posticipare l’attuazione fino al luglio 2024, e di andare avanti con un regolamento che garantisce effettivamente che le navi possano utilizzare combustibili pesanti nell’Artico per il resto del decennio “.

La settimana scorsa, l’IMO aveva approvato le nuove regole sul taglio delle emissioni, che a forza di cavilli e scappatoie legali permetteranno alle emissioni addirittura di aumentare nel prossimo decennio.