Opzione per il nucleare. Senza mezzi termini in una relazione inviata alla Ue, fa quasi pressione perché la scelta nucleare non solo venga considerata, ma attuata nel più breve tempo possibile. Tutto ciò per rispettare il pacchetto Ue clima-energia "20-20-20"
(Rinnovabili.it) – “Lo scenario nucleare sta cambiando rapidamente – afferma oggi in un rapporto all’Ue l’organizzazione economica con sede a Parigi – Molti paesi hanno annunciato e deciso di investire nell’energia nucleare. Per rispettare gli stringenti obiettivi sulle emissioni, i governi dovranno assicurarsi che l’energia nucleare giocherà un ruolo crescente nel mix energetico. L’energia nucleare è una parte importante della soluzione per le questioni del cambiamento climatico, della sicurezza energetica e della competitività – si specifica nella relazione – Ad ogni modo, anche nei paesi dove il nucleare è accettato, finanziare la costruzione di nuovi impianti nel mercato liberalizzato è un problema”.
Quindi l’organismo economico usa il suo peso per far pendere la bilancia delle scelte di politica energetica dei paesi europei, verso l’utilizzo dell’energia nucleare, oltre a quello delle fonti rinnovabili di energia. L’Unione Europea, sempre secondo l’organismo economico, dovrebbe investire sul nucleare, ritenuta la via più breve e economica per rispettare gli obiettivi del taglio dei gas serra, l’ormai famoso pacchetto “20-20-20”. L’Ocse fa quasi pressione affinché i governi si mettano subito all’opera per “ridurre i rischi legati alla costruzione, al finanziamento e alla regolamentazione per portare avanti i progetti” e perchè forniscano “un chiaro e fermo sostegno politico allo sviluppo dell’energia nucleare”.
Deve essere un impegno serio e duraturo, essendo quelli sul nucleare investimenti a lungo termine. I governi, sempre secondo lo studio dell’Ocse, dovranno “costruire un efficace sistema normativo che fornisca adeguati spazi al coinvolgimento del pubblico nel processo decisionale, dando allo stesso tempo agli investitori la sicurezza della quale hanno bisogno per pianificare un investimento così ingente”, e “mettere in campo strumenti per la gestione delle scorie radioattive”.