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WWF, contro la voracità energetica trasporti a dieta

L’associazione ambientalista invia ai ministeri competenti il dossier contenete 12 mosse per far smaltire al settore dei trasporti il 25-30%

(Rinnovabili.it) – Alla vigilia dell’Earth Overshoot Day, ossia la giornata che segna annualmente l’entrata dell’umanità in una situazione di debito ecologico col Pianeta, il WWF Itali pubblica la sua ricetta personale per mettere a dieta almeno il settore dei trasporti. Reo di dare una mano importante all’iperproduzione di gas serra, possiede in realtà la potenzialità di invertire la tendenza inquinante e aggiungere un meno al bilanciere globale delle emissioni. Il come lo spiega nel dettaglio il rapporto “Potenziale delle misure di riduzione del gas-serra nel sistema dei trasporti italiano”; realizzato con la collaborazione del Gruppo Allianz ed elaborato per il WWF dalla società di ricerca Polinomia il documento ha il pregio di calcolare per la prima volta la quantità di CO2 che verrebbe abbattuta per ciascuno dei 12 interventi proposti per ridurre l’impatto del traffico privato su gomma. Dodici mosse per, un taglio del 25/30% da ottenere nell’immediato futuro e non in un ipotetico scenario a lungo termine.
Se è vero che in Italia il settore dei trasporti oggi rappresentano una quota pari al 28% del totale delle emissioni di gas serra (133 milioni di tonnellate/anno), è anche vero d’altra parte che esistano già azioni praticabili e immediatamente attuabili per circoscrivere la questione che lasciata a se stessa porterebbe per il 2020 ad un apporto di CO2 per questo settore di 180-190 milioni di t/a, con uno scarto del 75-80% rispetto al target di Kyoto.

*Misure Tecnologiche*

* Auto più piccole: Riorientare gradualmente il mercato verso veicoli di medio-piccola cilindrata, come implicito nel target europeo di auto che emettano 140 g di CO2/vkm, che presentano consumi energetici unitari e quindi minori coefficienti di emissione di Co2 (– 1,5 mln di t/a di CO2).
* Auto ibride: Adottare misure di sostegno mirate per i veicoli ibridi, che tengano conto più che le prestazioni teoriche dei veicoli, le performance effettivamente conseguite in contesti d’uso reale (– 2,4 mln di t/a di CO2).

*Misure di riorganizzazione dell’offerta di trasporto*

* Più spostamenti in bicicletta: Oltre metà degli spostamenti della popolazione residente nel Nord Italia (la parte più dinamica del nostro Paese) si sviluppa entro i 10 km. Se solo il 30% di tale componente fosse messa nella condizione di scegliere la bicicletta si otterrebbe un – 2,7 mln di t/a di CO2 su scala nazionale.
* Più viaggi in treno, bus e tram: Migliorare l’offerta di trasporto pubblico attraverso l’integrazione delle reti, degli orari, delle tariffe che consentano un trasferimento dall’auto alla ferrovia del 10% della mobilità al 2020, con un risparmio delle emissioni dell’ordine di 2,4 – 3,5 mln di t/a;
* Più trasporti in nave: Favorire il trasferimento modale del trasporto delle merci, che ha subito un forte incremento legato alla globalizzazione dei mercati, puntando con maggiore decisione sulla navigazione marittima, con un potenziale risparmio di 300 mila/900 mila t/a di CO2;
* Rete stradale intelligente: Potenziare la rete stradale tenendo contro del rapporto tra la localizzazione funzionale delle singole attività economiche e civili (centri commerciali, zone artigianali, industriali ecc.) e le esigenze di mobilità, ottenendo così un risparmio di 90 mln di t/a e comunque un incremento non superiore ai 30 mln di t/a;
* Chi va piano… va lontano: Adottare una riduzione dei limiti di velocità in autostrada in modo da contenere i consumi energetici, l’inquinamento atmosferico e l’incidentalità, nell’ambito di politiche che puntino alla gestione e alla riorganizzazione della rete autostradale e stradale esistente piuttosto che alla costruzione di nuove autostrade, passando dal limite di velocità 130 km/h a 110 km/h. misura che produrrebbe un risparmio di CO2 di 1 mln di t/a;
* City logistik: Sostenere politiche innovative per la riorganizzazione della distribuzione delle merci su scala urbana migliorando l’efficienza, anche energetica, del sistema dei trasporti, e perseguendo l’innalzamento del coefficiente medio di carico dei veicoli industriali del 3% in modo da ottenere su scala nazionale un risparmio di CO2 di 1,5 mln di t/a.

*Misure di governo della domanda di mobilità*

* La tariffa assicurativa equa: pay-as-you-drive (PAYD): Si basa sull’effettivo uso dell’auto e comporta una tariffa marginale decrescente parametrata, ad esempio, ai km percorsi (– 3,7 mln di t/a di CO2)

* Green jobs: gli esperti in mobilità efficiente: Favorire gli operatori che agiscono nel settore della logistica multimodale integrata (MTO = Multimodal Transport Operator) che sappiano realizzare sistemi più efficienti nell’ottimizzazione dei flussi di trasporto e di individuazione dei siti più idonei di stoccaggio delle merci, con un occhio al risparmio energetico, portando su scala nazionale ad una riduzione del 5% delle distanze medie percorse (– 3,2 mln di t/a di CO2).

* Coordinamento tra trasporti e usi del suolo: Introdurre criteri selettivi e/o incentivi che consentano di realizzare espansioni urbane solo nelle aree dove si sviluppi anche la rete di trasporto pubblico. (– 4 mln di t/a di CO2).

* Patti territoriali di accompagnamento a grandi infrastrutture: Definire Patti territoriali con cittadini ed enti locali che consentano di realizzare infrastrutture funzionali a soddisfare una mobilità locale extraurbana e abbiano effetti benefici sulla riqualificazione, sul riordino e sul riuso urbano, con l’obiettivo di intercettare il 5% del volume di traffico suburbano (– 1 mln di t/a di CO2).