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Detective elettronici contro gli sversamenti illeciti, la depurazione 4.0

La tecnologia messa in campo dal Gruppo CAP per il servizio idrico milanese, è stata premiata da SMAU 2020, l’evento dedicato all’innovazione a 360°.

depurazione 4.0

Le sentinelle smart della depurazione 4.0

(Rinnovabili.it) – Rintracciare le fonti degli inquinanti presenti nelle acque reflue in maniera rapida e tempestiva, rilevando anche eventuali blocchi o infiltrazioni della rete fognaria. Questo il lavoro svolto dai detective elettronici create da Kando, strumenti intelligenti della nuova depurazione 4.0.

In Italia c’è già chi li ha adottati e messi alla prova sul campo. Parliamo del Gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. L’utility ha sperimentato le speciali sentinelle in un nuovo progetto, premiato oggi dalla 57ma edizione di SMAU Milano. Nel dettaglio, l’iniziativa ha installato sonde in continuo, in grado di analizzare diversi parametri lungo tutta la rete fognaria. E soprattutto capaci di inviare alert prima che le sostanze all’interno del refluo arrivino al depuratore. Per ogni parametro, viene individuato uno specifico indice di inquinamento che, attraverso algoritmi di correlazione e apprendimento automatico, permette di identificare immediatamente eventuali episodi di contaminazione.

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Il luogo d’elezione per il progetto è il bacino del depuratore di Pero, zona dove sono presenti diverse attività produttive, dalle aziende di trattamento di rifiuti a quelle farmaceutiche e chimiche. La sperimentazione ha fatto meritare alla società il premio Innovazione SMAU 2020, riconoscimento assegnato a imprese, amministrazioni ed enti che, in collaborazione con giovani startup, hanno imboccato la strada dell’Open Innovation.

Questo premio riconosce il nostro impegno per far crescere il territorio secondo logiche di sostenibilità e attenzione all’ambiente, ha commentato Andrea Lanuzza, direttore generale gestione di Gruppo CAP. Il nostro obiettivo è quello di integrare i più avanzati standard tecnologici e digitali in tutti i nostri settori e processi produttivi. L’obiettivo di allineare i sistemi di depurazione ai più innovativi standard internazionali ci ha portato ad adottare questi speciali sensori, che ci permettono di individuare chi inquina con sversamenti illeciti nelle reti fognarie, preservando il nostro prezioso patrimonio idrico e al tempo stesso il benessere di ogni comunità”.

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Secondo quanto riportato dall’azienda, i risultati della prima fase hanno già portato a una notifica di reato e all’avvio dell’attività di controllo coordinata con ARPA e polizia provinciale. In maniera rapida e puntuale è stata individuata l’origine e bloccata dello scarico anomalo. L’obiettivo è ora estendere il progetto di monitoraggio intelligente su tutti i 40 impianti presidiati dalla utility. “Abbiamo introdotto la depurazione 4.0,  – aggiunge  Lanuzza –che ci permette di monitorare in continuo la qualità delle acque depurate. Inoltre, abbiamo dato vita a sinergie con Istituti accademici e aziende private per la ricerca di nuovi modelli di produzione in ottica di economia circolare. Con Novamont ad esempio, stiamo sperimentando nuove soluzioni per la produzione di bioplastiche, studiando proprio le acque trattate”.