Nel mondo sconvolto dalla pandemia La Giornata mondiale dell’alimentazione invita alla solidarietà globale per creare sistemi agroalimentari più resilienti e sostenibili per sconfiggere la fame. La sicurezza alimentare è legata al cambiamento climatico, da dove partire per realizzare un cambiamento sostenibile? Dalla conservazione della biodiversità e dall’innovazione
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it9 – La Giornata mondiale dell’alimentazione 2020 (World Food Day) coincide con il 75° anniversario della FAO e promette di non essere come quelle che l’hanno preceduta. Nata nel 1979 per celebrare l’anniversario della fondazione della FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura fu istituita il 16 ottobre 1945), dal 1981 è incentrata su un tema diverso a cui aderiscono 150 Paesi in tutto il mondo.
Quest’anno il mondo è sconvolto da una pandemia che non ha risparmiato nessuno ed ha messo in luce la fragilità dei nostri sistemi agroalimentari. Il tema “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme. Le nostre azioni sono il nostro futuro” è da un lato una presa di coscienza, dall’altro un’esortazione a creare sistemi agroalimentari più resilienti e sostenibili. Ma questo non basta: l’invito della FAO è a guardare più in alto, a creare un sistema di solidarietà globale perché abbiamo la prova che nessuno si salva da solo. L’assegnazione del Premio Nobel per la Pace al World Food Programme a pochi giorni di distanza dalla Giornata mondiale dell’alimentazione forse non è una coincidenza ma un incoraggiamento a trovare insieme soluzioni sostenibili per sconfiggere la fame. Punti cardinali della nuova visione agrolimentare globale sono la conservazione della biodiversità, fondamentale per la resilienza delle coltivazioni, e l’innovazione, che attraverso le nuove tecnologie prospetta soluzioni biocompatibili per la protezione dei terreni, il risparmio idrico e l’uso limitato di agrofarmaci.
I #FoodHeroes della Giornata mondiale dell’alimentazione 2020
Il tema della sicurezza alimentare è strettamente legato a quello del cambiamento climatico. Disastri naturali, inondazioni e siccità stanno mettendo in difficoltà il lavoro di agricoltori, pescatori e allevatori, a fronte del costante aumento della popolazione mondiale. Denutrizione che fa morire per fame e malnutrizione che causa obesità e malattie croniche (malattie cardiovascolari, diabete) per sono due facce della stessa medaglia contro cui lottare a livello globale.
La FAO «è stata creata all’indomani di una catastrofe. Tre quarti di secolo dopo, un altro cataclisma di portata globale ha mostrato al mondo intero quanto la sua missione sia ancora più importante», ha ricordato Qu Dongyu, direttore generale della FAO. Anche per questo la FAO ha voluto celebrare chi, a dispetto di circostanze avverse, ha continuato a coltivare, pescare, produrre, trasportare cibo per la comunità: i #FoodHeroes, gli eroi dell’alimentazione. Elijah Amoo Addo è uno chef ghanese che ha fondato Food for All Africa, un’organizzazione non-profit che si è ispirata alla campagna della FAO contro lo spreco alimentare. Lori Nikkel è l’amministratore delegato di Second Harvest, un’organizzazione canadese di soccorso alimentare che ogni anno fa trasferire alle ong tonnellate di cibo destinate alle discariche; il Centro agroalimentare Roma, che durante il lockdown ha garantito la consegna di prodotti stagionali e regionali a prezzi trasparenti ai mercati di Roma e dintorni; Naima Penniman dirige negli USA il programma Soul Fire Farm che si prefigge di porre fine al razzismo e all’ingiustizia nel sistema alimentare; Arzu Women’s Group insegna tecniche di innovazione e sviluppo alle donne dell’Azerbaijan che lavorano in agricoltura; Putul Rani in Bangladesh si batte per la conservazione degli stock ittici. Sono tanti, in tutto il mondo, impossibile citarli tutti.
L’Italia guarda al mondo
Sicuramente di rilievo la posizione italiana. Angelo Riccaboni, presidente di Fondazione PRIMA e Santa Chiara Lab ha dichiarato: «La Giornata Mondiale dell’Alimentazione quest’anno ricorre in un momento eccezionale che rende ancora più importante l’azione a livello mondiale di contrasto alla fame e alle altre forme di malnutrizione. In questo contesto, come ribadito con forza dalla strategia europea Farm to Fork, diventa essenziale promuovere un sistema agroalimentare equo, sano e rispettoso delle persone e dell’ambiente. Di fronte alle sfide odierne, pesantemente aggravate dalla crisi pandemica, occorrono risposte congiunte e collettive, con un forte impegno di cooperazione e partnership, che è nostro compito promuovere ad ogni livello.
Il Programma PRIMA, che sostiene ricerca e innovazione nel settore agrifood, può dare un grande contributo per generare cambiamenti concreti e indurre trasformazioni sostenibili nella produzione e nel consumo alimentare, verso società più prospere e inclusive». Proprio in coincidenza con la Giornata mondiale dell’alimentazione Santa Chiara Lab – Università di Siena e il Segretariato italiano di PRIMA presentano due report, “Future Scenarios on the EuroMed Agrifood” e “Scenari e prospettive delle imprese agroalimentari fra sostenibilità e innovazione” che contengono i risultati di due confronti a livello nazionale ed euro-mediterraneo dove sono state analizzate sfide, tendenze e priorità del settore agroalimentare.
Angelo Riccaboni, inoltre, nella Giornata mondiale dell’alimentazione 2020 partecipa alla sessione “Strengthening food systems from Farm to Fork” della maratona virtuale “Voices of Food Systems Live | 24-Hour Global Relay Conversation” organizzata da UN Food Systems Summit in partnership con Future Food Institute. Durante la maratona si discute con esperti, chef, agricoltori, giovani leader di fama mondiale e rappresentanti delle istituzioni su come trasformare i sistemi alimentari di tutto il mondo nei prossimi dieci anni e come rispondere alle sfide alimentari dei nostri giorni: sostenibilità ambientale, tutela della biodiversità, nutrizione sana e sicura, tutela delle risorse naturali fondamentali nel processo produttivo e distributivo. La maratona è anche l’occasione per lanciare i Food Systems Summit Dialogues del 2021.
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Alimentazione e ambiente, un legame indissolubile
Fondazione Barilla, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione 2020, ribadisce lo stretto legame tra alimentazione e protezione ambientale. La dieta mediterranea costituisce un modello dietetico per evitare le malattie non trasmissibili e garantire un impatto positivo sull’ambiente: nella Doppia Piramide Alimentare e Ambientale di Fondazione Barilla è evidente come gli alimenti che favoriscono la salute (ortaggi, frutta, olio extravergine di oliva, frutta secca, cereali integrali) siano anche quelli con minore impronta ecologica. In sostanza la nostra salute coincide con la salute del Pianeta. «Possiamo tutelare la nostra salute e quella dell’ambiente, come evidenziato anche dalla Farm to Fork Strategy dell’UE, partendo dal piatto.
Tutti abbiamo un ruolo centrale in questo cambiamento: le organizzazioni internazionali e la società civile, le aziende e i cittadini possono e devono contribuire a un sistema alimentare più equo, sano, giusto e rispettoso dell’ambiente attraverso azioni concrete che sappiano adottare una visione sistemica capace di connettere in modo coerente tutti i problemi della malnutrizione, dal dramma della fame al problema dell’obesità. Il recente riconoscimento del Premio Nobel per la Pace al World Food Programme ribadisce ulteriormente l’importanza di intensificare gli sforzi di tutti per assicurare un futuro migliore alle persone e al Pianeta garantendo a tutti l’accesso a cibo sano e sostenibile», ha spiegato Marta Antonelli, Direttore Ricerca di Fondazione Barilla.