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Mercato tutelato, risoluzione M5S chiede garanzie anche per il post 2021

Crippa: "La risoluzione impegna il governo a istituire un meccanismo di fissazione mensile dei prezzi dell’energia ancorato al Prezzo Unico Nazionale”.

Mercato tutelato
Foto di Jill Rose da Pixabay

Conto alla rovescia per la fine del mercato tutelato

(Rinnovabili.it) – Il mercato tutelato si avvicina alla fine. Tra non molto, i servizi di tutela – ossia le condizioni i contrattuali ed economiche definite dall’ARERA per l’elettricità e il gas consumati dai clienti finali di piccole dimensioni – lasceranno il passo alla concorrenza del mercato libero. In realtà la data d’addio era fissata originariamente al 1° luglio 2020, ma l’ultimo decreto Milleproproghe ha esteso le scadenze. Nel dettaglio, per le PMI l’interruzione entrerà in vigore il 1° gennaio 2021 mentre per le famiglie inizierà il 1° gennaio 2022.

Cosa succederà dopo? I clienti potranno scegliere tra le diverse offerte delle aziende, quella più adatta alle proprie esigenze. “La continuità della fornitura – spiega l’Authority – sarà comunque garantita ai clienti di piccola dimensione che non avranno ancora un contratto nel mercato libero, in modo che non subiscano alcuna interruzione durante il periodo necessario a trovare una nuova offerta”.

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L’addio del mercato tutelato, però, preoccupa. Anche per questo motivo stamane in commissione Attività produttive alla Camera, il Movimento 5 Stelle ha depositato una risoluzione con cui chiede di mantenere le garanzie di questo regime anche nel post 2021. A renderlo noto è il capogruppo del M5S alla Camera, Davide Crippa. Il testo punta i riflettori sulle garanzie della maggior tutela per la fornitura di energia a microimprese e clienti domestici e “impegna il governo a istituire un meccanismo di fissazione mensile dei prezzi dell’energia ancorato al Prezzo Unico Nazionale (PUN)”.

Questo meccanismo – prosegue Crippa – consentirà di continuare a tutelare i consumatori e a garantire temporaneamente un regime analogo a quello del mercato tutelato, consentendo a circa 9 milioni di consumatori di avere più tempo per informarsi”.

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“Accanto a questa misura, infatti, la risoluzione prevede la necessità di rafforzare iniziative di comunicazione istituzionale e campagne pubblicitarie che mettano i cittadini nelle condizioni di poter valutare le diverse proposte contrattuali e confrontarle, distinguendo le diverse voci di costo e gli oneri in bolletta. Solo con una maggiore consapevolezza e conoscenza – conclude il pentastellato –  i consumatori potranno affrontare questa fase di passaggio scegliendo effettivamente le tariffe più convenienti per loro”.