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Dalla Commissione UE le roadmap delle tecnologie low carbon

L’esecutivo UE stima che nei prossimi dieci anni saranno necessari altri 50 miliardi di euro da investire nelle tecnologie energetiche pulite ed esamina le varie fonti di finanziamento da impiegare

(Rinnovabili.it) – “Investire nello sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio” è la proposta annunciata nei giorni scorsi e presentata ufficialmente oggi dalla Commissione Europea per esortare autorità, imprese e mondo della ricerca a lavorare in maniera coordinata e complementare sul fronte del cambiamento climatico e dalle quali emerge uno schema definito delle mosse da mettere in campo per arrivare al 2020 con le tecnologie necessarie per rispondere alla triplice chiamata: energetica, ambientale ed economica.
“Se l’Europa vuole rendere più economico il cammino verso Copenaghen e oltre, – ha dichiarato il commissario europeo responsabile della scienza e della ricerca, Janez Potočnik – è urgente aumentare gli investimenti nella ricerca sulle tecnologie pulite”. L’obiettivo dell’esecutivo è di “trasformare il piano SET in un trampolino di lancio per un’economia a bassa emissione di carbonio, impresa possibile solo se i soggetti pubblici e privati mettono in comune le risorse in modo coerente. L’aumento degli investimenti intelligenti nella ricerca rappresenta oggi un’opportunità per sviluppare nuove fonti di crescita, per rendere la nostra economia più rispettosa dell’ambiente e per assicurare la competitività dell’Unione europea dopo la crisi”.
In tal senso le stime odierne triplicano i fondi annuali destinati dalla UE alla ricerca sulle tecnologie energetiche, passando da 3 a 8 miliardi di euro, il che si tradurrebbe in un investimento supplementare di 50 miliardi di euro, nell’arco dei prossimi dieci anni. La Commissione, aiutata dall’industria e dalla comunità scientifica, ha elaborato delle vere e proprie “tabelle di marcia”:https://ec.europa.eu/energy/technology/set_plan/doc/2009_comm_investing_development_low_carbon_technologies_roadmap.pdf per mettere a fuoco le tecnologie a bassa emissione in base al potenziale a livello comunitario nel settore eolico, solare, delle infrastrutture, delle bioenergie, del CCS(Carbon Capture and Storage) e della fissione nucleare.
La proposta prende in esame anche l’iniziativa ‘Città intelligenti’, concepita per rendere 30 centri urbani europei, modelli di efficienza energetica e innovazione.
“L’investimento necessario per sviluppare energie pulite e rinnovabili – ha affermato Joaquin Almunia, Commissario europeo per gli Affari economici e monetari – può essere ottenuto soltanto mediante un’ampia serie di strumenti finanziari. A tal fine, la Commissione e la Banca europea per gli investimenti hanno già aumentato notevolmente i finanziamenti, ma occorre mobilitare maggiormente i fondi provenienti dal settore pubblico e privato. Proponiamo di potenziare il meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi, di offrire ulteriore sostegno al capitale di rischio e di sviluppare il fondo Marguerite e altri fondi”.

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