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Prodotto un aerogel biodegradabile dal riciclo delle foglie di ananas

Un team di ingegneri della National University of Singapore è riuscito a riciclare gli scarti fibrosi del frutto nella realizzazione di nuovi materiali naturali, ultra leggeri e multifunzionali

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Credits: National University of Singapore

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – È proprio il caso di dire che non si butta via niente. L’ananas è un frutto molto apprezzato e ricco di vitamine, ma ha molto scarto tra bucce e foglie che, se bruciati, rilasciano sostanze nocive e sviluppare gas serra. I ricercatori del dipartimento di Ingegneria Meccanica della National University of Singapore, guidati dal prof. Duong Hai-Minh, hanno individuato una soluzione che potesse ovviare al problema ambientale ed essere allo stesso tempo sostenibile e concretamente utilizzabile: sono riusciti a trasformare le fibre delle foglie di ananas in aerogel biodegradabili che trovano impieghi diversi, come allungare il periodo di conservazione di frutta e verdura o rimuovere i metalli tossici dalle acque reflue, assorbire l’olio o essere impiegati come isolanti termici o acustici.

Un aspetto non secondario è che trattandosi di un processo semplice, la produzione degli aerogel ha bassi costi di produzione. Questi gel possono anche essere riutilizzati e dispersi nell’ambiente senza causare inquinamento.

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Gli aerogel da foglie di ananas destinati alla conservazione di frutta e verdura vengono modificati con polvere di carbone attivo: in tal modo riescono ad assorbire l’etilene, il gas che fa maturare frutta e verdura. Prodotti come banane, pomodori o patate continuano a maturare dopo la raccolta: il loro deterioramento veloce ne rende impossibile la commercializzazione e accresce il volume dei rifiuti da trattare. Grazie all’impiego degli aerogel è possibile ritardare il deterioramento dei prodotti anche oltre i 14 giorni, ed è un metodo molto più sicuro rispetto agli antiossidanti non tossici in uso.

Nel trattamento delle acque reflue industriali gli aerogel vengono rivestiti di dietilentriammina (DETA), in tal modo sono in grado assorbire il nichel in misura maggiore rispetto ai sistemi convenzionali. Cambiando il rivestimento chimico degli aerogel è possibile estrarre dalle acque reflue altri metalli pesanti. Il trattamento è semplice ed economico, l’aerogel può essere depurato e riutilizzato, e soprattutto non genera rifiuti secondari.

Con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale, i ricercatori della NUS stanno conducendo sperimentazioni per ricavare aerogel da altri materiali (ad esempio altri scarti della produzione agricola, plastica, gomma, tessuto, carta), tuttavia occorrono anni per arrivare a risultati soddisfacenti. Completare il processo di ricerca, sperimentazione e produzione degli aerogel da foglie di ananas ha richiesto più di tre anni. Il passo successivo è trovare partner industriali per commercializzare la nuova tecnologia.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.