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Germania: tagli a solare e eolico se si procede con il nucleare

In sospeso, la decisione del Governo tedesco riguardo la conferma del nucleare come altra fonte di energia in Germania, che mette in allarme i produttori di solare e lascia in bilico il progetto di 40 centrali offshore nel Mar Baltico e nel Mare del Nord.

(Rinnovabili.it) – La notizia che vede coinvolta la Germania per la proposta del governo di proseguire nel sostentamento delle 17 centrali nucleari presenti sul territorio, confonde molto quanti credevano che lo Stato tedesco fosse fortemente impostato sulle energie rinnovabili, essendo di fatto uno dei leader in Europa per il settore del solare fotovoltaico.
Un simile cambio di rotta, significherà inevitabilmente decurtare in modo decisivo i fondi, che fino ad ora, sono stati impegnati per accrescere la produzione dell’energia pulita da fonte solare, e che in futuro, potrebbero a questo punto servire per mettere in sicurezza le centrali nucleari.
Sarà difatti proprio il tema sicurezza ad essere decisivo per la scelta finale, se appoggiare o meno la proposta, e dunque “unico vincolo all’impiego dei reattori”.
Non sarà però solamente il ramo del solare a farne le spese; subirà certamente inflessioni negative anche la branca dell’eolico, settore in costante crescita nella nazione. “Se la vita dei reattori nucleari verrà estesa – ha detto Baerbel Hoehn, del Partito dei Verdi – non ci sarà un forte sviluppo dei parchi eolici offshore nel futuro prevedibile”. Le centrali di cui parla Hoehn, sono le stesse considerate nel programma presentato di recente a Berlino, per l’installazione di 40 grandi parchi marini Offshore, lungo le coste del Mare del Nord e del Mar Baltico, per un totale di 2.500 turbine, dislocate a 12 miglia dalla Germania.
Gli impianti a regime dovrebbero essere in grado di sostenere circa dodicimila famiglie tedesche grazie.
L’ambizioso piano di lavoro per l’energia alternativa potrebbe però, per i suddetti motivi, patire pesanti rallentamenti o nel peggiore dei casi subire un deciso arresto.
Inoltre, il grande contributo che in passato il Governo attuale della Germania aveva destinato a supporto dei produttori di pannelli solari e dell’industria del fotovoltaico, circa di 2,2 miliardi di euro, con l’entrata in vigore della proposta verrebbe a risentirne già a partire dal prossimo gennaio. L’avanzata asiatica che si scorge sul fronte energetico poi non aiuta di certo lo Stato tedesco, in crisi nel confermarsi prima potenza dell’energia pulita.

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