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Blue Carbon, gli oceani combattono il climate change

L'ecosistema marino è il più grande serbatoio naturale per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica. Ristabilirne l'equilibrio aiuterebbe a contrastrae i danni del climate change

(Rinnovabili.it) – Ristabilire i fondali oceanici al fine di ripristinare i principali ecosistemi marini potrebbe essere la soluzione ideale per la cattura dell’anidride carbonica e, diretta conseguenza, per la lotta al cambiamento climatico.
A suggerire questa soluzione è stato il “Blue Carbon: the Role of Healthy Oceans in Binding Carbon”:https://dev.grida.no/RRAbluecarbon/pdfs/update/BlueCarbon_print12.10.09.pdf, documento redatto dal Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) e presentato oggi a Città del Capo, dal quale si evince che circa la metà delle emissioni dannose prodotte dal settore trasporti a livello mondiale vengono assorbite dalla flora marina, da quella presente nelle paludi salmastre e dalle mangrovie.
Lo studio, condotto da tre agenzie delle Nazioni Unite e da eminenti scienziati, è stato lanciato durante National Marine Month in Sud Africa, avverte che invece di mantenere e migliorare questi serbatoi naturali di carbonio li stiamo danneggiando pericolosamente e ad un ritmo accelerato: ogni anno scompare il 7% della flora marina, ad un ritmo sette volte più alto rispetto a cinquanta anni fa.
Procedendo alla riduzione della deforestazione e ristabilendo al salute degli ecosistemi marini si potrebbe assorbire il 25% delle emissioni in atmosfera, quantitativo sufficiente ad evitare un cambiamento climatico dalle conseguenze dannose e irreversibili.
“Se non si interviene a sostegno di questi ecosistemi di vitale importanza, la maggior parte di essa potrebbe essere perduta entro un ventennio” si legge nel rapporto Blue Carbon

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