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Artico, tra 20 anni potrebbe passare un’estate senza ghiacci

Le condizioni della regione artica, sono per gli scienziati, primo campanello di allarme del Global Warming e dovrebbero pertanto essere argomento di discussione per i leader politici una volta a Copenaghen

(Rinnovabili.it) – Tra una ventina di anni il riscaldamento globale lascerà il Mare Glaciale Artico privo di ghiaccio durante l’estate, innalzando il livello delle acque e danneggiando seriamente fauna selvatica come foche e orsi polari. Gli allarmi sulle condizioni del polo suscitano col tempo sempre meno clamore, mentre la situazione si aggrava in maniera esponenziale riducendo il tempo utile per una contromossa.
A riportare ancora una volta i riflettori sugli imminenti effetti del global warming è Peter Wadhams, Professore di fisica oceanica presso l’Università di Cambridge, con dati nuovi ma sempre preoccupanti. Per la regione artica, spiega lo scienziato britannico, gran parte della fusione avrà luogo entro un decennio, anche se il ghiaccio invernale rimarrà per centinaia di anni, al punto tale che nel periodo estivo, la terra vista dallo spazio non apparirà più con le classiche zone bianche. Wadhams, uno dei maggiori esperti mondiali sul ghiaccio marino del Polo Nord, ha comparato le misure dello spessore del ghiaccio prese da sottomarino Royal Navy nel 2007 con le prove raccolte dall’esploratore britannico Pen Hadow all’inizio di quest’anno a bordo della Catlin Arctic Survey. I dati ottenuti hanno fornito le pessimistiche previsioni, che danno per l’appunto, il definitivo addio a ghiacci estivi dopo soli vent’anni da oggi. Inutile sottolineare come il ghiaccio del Mar Artico detenga una posizione centrale nel sistema climatico terrestre. “Estrarlo dall’equazione – rileva Martin Sommerkorn del programma Artico del WWF e collaboratore allo studio – significherebbe ritrovarci con un mondo drammaticamente più caldo”.

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