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Iea, come ridurre la CO2 dei trasporti entro il 2050

Un approccio olistico nei confronti del settore della mobilità è l'unica chiave di svolta per trasformare i trasporti da problema a parte della soluzione climatica

(Rinnovabili.it) – “Transport, Energy and CO2: Moving Toward Sustainability”, l’ultimo rapporto redatto dall’International Energy Agency (IEA) mette i trasporti al centro di una rivoluzione verso la sostenibilità. Come responsabile di quasi un quarto dell’energia consumata a livello mondiale e delle relative emissioni di CO2, il settore ha un ruolo significativo nelle strategie globali di riduzione. La crescita che in questo campo subiranno sia auto, che veicoli pesanti e aerei porterà ad un raddoppio del consumo energetico e conseguentemente anche ad incremento delle emissioni climalteranti.
Esiste un modo, dunque, per consentire la crescita della mobilità senza provocare un’accelerazione del cambiamento climatico? Per la Iea sì e nel nuovo documento mette in luce le strategie da mettere in campo affinché al 2050 si ottenga una drastica diminuzione dei gas serra associati ai trasporti.
“La prima priorità dovrebbe essere quella di adottare tecnologie e pratiche che sono già oggi vantaggiose in termini di costo. Questo porterà a notevoli guadagni in termini di spesa per il carburante: noi miriamo ad un miglioramento del 50% entro il 2030 per i nuovi veicoli commerciali leggeri”, scrive il direttore esecutivo della Iea, Nobuo Tanaka, nella prefazione. “Dovremmo anche guidare con forza verso un miglioramento delle pratiche di sviluppo urbano incoraggiando cambiamenti sensibili nello stile di vita legato alla mobilità e investendo in una nuova generazione di sistemi di trasporto urbani e interurbani”.
Per l’Agenzia, tuttavia, tali risparmi da soli non saranno sufficienti a rallentare la crescita degli spostamenti e stabilizzare i livelli di emissione di CO2. Sarà indispensabile una vera riscrittura tecnologica del sistema verso un mix attivo di mobilità elettrica, biocarburanti e idrogeno che si prenda cura, con un occhio alla sostenibilità, di tutte le fasi, dalla produzione della fonte energetica alle infrastrutture di ricarica.
Realizzare questa transizione scientifica non sarà facile: essa richiede sia un cambiamento drammatico nelle politiche globali che investimenti senza precedenti nelle nuove tecnologie. “I Paesi – continua – dovranno lavorare insieme tra di loro e con una gamma di soggetti interessati”, al fine di garantire una traslazione contemporanea nella stessa direzione. “E poiché la maggior parte di aumento dei trasporti si verificheranno in paesi non-OCSE, quest’ultimi dovranno essere parte della soluzione. Ma anche condividere gli importanti vantaggi che futuro dei trasporti sostenibile e a basse emissioni di CO2 è in grado di fornire”.

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