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Solo un pensionamento anticipato delle centrali fossili salverà il clima

Un nuovo studio mostra come raggiungere gli obiettivi climatici globali richiederà lo spegnimento di impianti a carbone e gas da 10 a 30 anni prima della loro fine programmata.

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credits:  Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Alpha Stock Images

Nuovi scenari di mitigazione climatica puntano il dito contro la vita delle centrali fossili

(Rinnovabili.it) – Gli scienziati climatici non hanno dubbi: per limitare l’aumento delle temperature terrestri sotto i 2°C, le emissioni antropiche di gas serra devono essere azzerate entro la metà del secolo. Un obiettivo preciso, messo a dura prova nella realtà da diversi fattori. Primo fra tutti il peso di carbone e gas nel settore energetico. Le centrali fossili sono longeve: hanno una vita compresa tra i 36 e 40 anni e quasi nessun proprietario è intenzionato a spegnerle prima della fine “naturale”. Al contrario, in molti casi il settore sta addirittura progettando nuovi impianti.

Eppure se davvero vogliamo salvare il clima e il futuro stesso dell’umanità, sarà necessario ricorrere al pensionamento anticipato delle centrali fossili. A sostenerlo è oggi uno studio, pubblicato su Environmental Research Letters (testo in inglese). La ricerca ha analizzato la flotta di centrali termoelettriche attiva a livello mondiale, calcolando le emissioni in eccesso rispetto tre obiettivi di riscaldamento globale: +1,5°C, +2°C e +3°C. Le conclusioni non lasciano spazio a interpretazioni: secondo gli autori questi impianti dovranno essere spenti 10-30 anni prima della loro vita utile.

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In caso contrario dovremo gestire un surplus di emissioni, collegato a queste centrali fossili, incompatibile con la lotta climatica. Rispetto al target del +1,5°C ci troveremo con circa 220 miliardi di tonnellate di CO2 in più.

Il contributo sarebbe particolarmente marcato in Cina. Il Paese possiede la metà degli impianti termoelettrici a carbone esistenti al mondo e la maggior parte ha meno di 15 anni. Va decisamente meglio in Europa, dove il programma di decarbonizzazione è già un passo avanti e molti Stati membri hanno definito, almeno per il carbone, una data di addio .

“Gli sforzi internazionali per evitare pericolosi cambiamenti climatici mirano a riduzioni ampie e rapide delle emissioni di CO2 da combustibili fossili in tutto il mondo, compresa la quasi completa decarbonizzazione del settore elettrico”, scrivono i ricercatori. “Tuttavia, conseguire riduzioni così rapide può dipendere dal pensionamento anticipato delle centrali elettriche a carbone e a gas naturale”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.