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IEA: World Energy Outlook, è momento di scelte difficili

Oggi a Londra Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia aggiorna la situazione energetica globale con le previsioni IEA al 2030

(Rinnovabili.it) – “I leader mondiali che si riuniranno a Copenaghen il prossimo mese per il vertice sul clima delle Nazioni Unite hanno un’opportunità storica per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico. “World Energy Outlook 2009″:https://www.iea.org/textbase/npsum/weo2009sum.pdf intende dare impulso ai negoziati in questa fase cruciale, specificando le misure pratiche necessarie per un futuro energetico sostenibile nel quadro di un accordo globale sul clima”. Così questa mattina Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, ha lanciato a Londra la nuova ammiraglia pubblicazione della IEA.
Documento annuale che fa il punto della situazione energetica globale e rilascia le previsioni per il futuro del Pianeta, per l’edizione 2009 rivela un cauto ottimismo mantenendo alti i livelli di allerta. “Allerta, perché proseguire sulle attuali tendenze di consumi energetici metterebbe il mondo su un binario certo per un aumento della temperatura fino a 6 °C, gettando una seria minaccia sulla sicurezza energetica globale. Ottimismo, perché ci sono soluzioni più efficaci per evitare cambiamenti climatici gravi ma anche per migliorare la sicurezza energetica, che sono a portata di mano come il nuovo Outlook mostra”, ha aggiunto Tanaka.

Anche se, come una delle conseguenze della crisi finanziaria, l’uso globale dell’energia è destinato a diminuire quest’anno, WEO-2009 stima che presto riprenderà il suo trend di crescita, se le politiche governative globali non cambieranno. In questo _Scenario di Riferimento_ , la domanda aumenterà del 40% tra oggi e il 2030, raggiungendo 16,8 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio e saranno sempre i combustibili fossili a dominare il mix energetico rappresentando oltre tre quarti della domanda incrementale. Il 90% dell’aumentata richiesta sarà affidato ai paesi non-OCSE, con Cina e India sopra tutti. La sfida dettata dalla povertà energetica non troverà facile risoluzione con 1,3 miliardi di persone ancora senza elettricità nel 2030 rispetto ai 1,5 miliardi di oggi, nonostante si a possibile fin da ora rendere l’accesso energetico universale con un investimento di 35 miliardi dollari all’anno. Preseguendo sulla stessa linea attuale lo Scenario di Riferimento si prevede che le emissioni di CO2 raggiungeranno le 34,5 Gigatonnellate nel 2020 e 40,2 Gt nel 2030, con una crescita media dell’1,5% l’anno.

Il rapporto dimostra innanzitutto che contenere i cambiamenti climatici è possibile, ma richiede una profonda trasformazione del settore energetico. Azioni aggressive per limitare a lungo termine la concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera a 450 parti per milione di CO2 eq. e mantenere l’aumento globale della temperatura a circa 2 °C al di sopra dei livelli pre-industriali. In tal senso è l’efficienza energetica lo strumento chiave oltre la metà della riduzione totale delle emissioni climalteranti entro il 2030. Anche le tecnologie low carbon possono svolgere un ruolo cruciale: nello _Scenario 450_ al 2030 circa il 60% della produzione mondiale di elettricità proviene da fonti rinnovabili (37%), nucleare (18%) e impianti dotati di sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio (5%). Inoltre il mercato della mobilità sostenibile dovrebbe portare le vendite dei veicoli ibridi, ibridi plug-in ed elettrici in genere dall’1% al 60%.

E’ un gap quello tra i due scenari che diventerà sempre più pronfodo ad ogni anno di ritardo all’azione e aggiunge circa 500 miliardi di dollari al costo di 10.500 miliardi di dollari già necessario nel periodo 2010-2030 per limitare la febbre del pianeta.

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