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Rifiuti, aperta la strada verso un compost toscano Doc

Trarre dall’organico raccolto in Toscana un compost di qualità a marchio Doc. Questo l’obiettivo con il quale l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini ha convocato i rappresentanti dell’agenzia regionale per l’innovazione in agricoltura Arsia, il Consorzio italiano compostatori Cic, e i delegati della aziende affiliate a Cispel che producono compost in Toscana (Quadrifoglio, Publiambiente, Sienambiente).

La riunione è servita per avviare un percorso che consenta di migliorare ulteriormente la qualità del compost, di migliorare le tecniche di produzione e di diffonderne l’utilizzo come fertilizzante naturale tra gli agricoltori.
«La raccolta differenziata in Toscana sta crescendo – ha spiegato l’assessore – ed anche la frazione di umido dalla quale è possibile ricavare fertilizzante naturale è salita sopra il 19%. Ma oltre che p er incrementare la raccolta differenziata è necessario lavorare anche per potenziare il mercato dei prodotti che derivano dal riciclo della materia. In questo senso credo che sarebbe importante che l’organico raccolto in Toscana venisse lavorato nella nostra regione, con processi controllati, in modo da produrre un compost di elevata qualità da etichettare con marchio Doc«. »Sono certa – ha aggiunto l’assessore – che questa garanzia sul compost contribuirebbe in maniera significativa ad aumentare il mercato di questo fertilizzante, rassicurando gli agricoltori sulla provenienza e sulle caratteristiche del prodotto».
Il percorso verso un compost certificato dovrà necessariamente passare attraverso l’ulteriore qualificazione delle aziende che attualmente producono compost in Toscana e la loro collaborazione con il Consorzio italiano compostatori, una diffusa opera di informazione da parte di Arsia per sensibilizzare gli agricoltori ma non solo sui vantaggi derivanti dall’utilizzo del compost, la promozione dell’utilizzo del compost nella cura delle aree verdi pubbliche.
«Il nostro lavoro – ha concluso Bramerini – partirà da un protocollo per rendere possibile la tracciabilità del compost prodotto in Toscana, ci daremo un anno di tempo per portare avanti questo progetto e valutarne i risultati. Sono certa che grazie alla disponibilità di tutti i soggetti coinvolti, i cittadini e gli agricoltori toscani potranno presto avere a disposizione un fertilizzante a chilometri zero, amico dell’ambiente e dalle qualità indiscusse e certificate».