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La CO2 non aspetta Copenaghen, +29% rispetto al 2000

Mentre i politici di tutto il mondo continuano a discutere sui tagli di emissioni nocive, sulle prese di posizione a Copenaghen e su chi debba aiutare i paesi in via di sviluppo per contrastare l'incedere degli effetti del clima, le emissioni aumentano e la temperatura sale.

(Rinnovabili.it) – Uno scenario poco rassicurante per le sorti del Pianeta è emerso dalle ultime stime presentate dagli scienziati del programma ‘The Global Carbon Project’ nell’ultimo numero della rivista Nature Geoscience. L’indagine effettuata, che ricalca appieno le stime presentate dal Pannello Intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC), quantifica un aumento delle emissioni di carbonio conseguentemente all’utilizzo dei combustibili fossili. I dati si riferiscono al 2008 e calcolano una crescita pari al 2% di emissioni che raggiungono quota 29% rispetto ai livelli storici del 2000. Se invece si prende in considerazione come punto di riferimento il Protocollo di Kyoto, lo studio afferma una crescita nella produzione dei gas serra che si avvicina addirittura al 41%, valutato nel periodo che oscilla tra 1990 ed il 2008.
Il panorama così definito dall’IPCC non lascia presagire a questo punto un miglioramento nelle condizioni del ‘clima malato’ che con il trascorrere degli anni sembra peggiorare, mentre i politici ritardano nel mettere in campo soluzioni possibili al problema. L’IPCC descrive un Pianeta molto più caldo nei prossimi anni, circa 4 gradi in più entro il 2100 e rispetto al 2000, che darà luogo a più disastrosi fenomeni come inondazioni violente, siccità diffusa, mancanza di cibo e un numero sempre maggiore di persone senza casa. Il pronostico per le emissioni relative al 2009 da per certo un ridimensionamento dell’ascesa dell’anidride carbonica che dovrebbe a quanto pare rientrare entro i livelli del 2007, per poi purtroppo risalire nuovamente per il 2010.