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Sul mercato Ue dell’energia marina ancora venti di tempesta

La recessione economica ha effettivamente reindirizzato gli investimenti, rallentando temporaneamente lo sviluppo della tecnologia per lo sfruttamento delle correnti e delle maree.

(Rinnovabili.it) – L’industria europea dell’energia marina è ancora al lavoro per superare le tempeste economiche scatenate dalla recessione mondiale. A riferirlo è la nuova analisi condotta da Frost & Sullivan che mostra come questa fetta di mercato sia stata particolarmente colpita dallo sfavorevole periodo di congiuntura finanziaria essendo fortemente incentrata su investimenti privati e capitali a rischio.
Una possibile uscita di sicurezza verrebbe ora dall’intenzione dell’Unione Europea, Regno Unito in testa, di estendere le proprie ancore di salvataggio aiutando le aziende a continuare lo sviluppo di questa fonte energetica; nella previsione di ottenere, un giorno, il 10% della produzione mondiale di elettricità da fonte marina.
Fattori chiave per incrementare nuovamente il settore saranno inevitabilmente il sostegno che i governi forniranno e nuovi investimenti, che per gli analisti di Frost & Sullivan potrebbero nell’arco di dieci anni essere determinanti nel raggiungimento di una capacità installata a livello europeo di 3 GW.
“Un intervento pubblico continuato è assolutamente necessario dare un impulso al mercato dell’energia marina”, ha dichiarato l’analista industriale di F&S, Gouri Kumar. “In una certa misura, questa è una conseguenza inevitabile del fatto che la tecnologia in questione è ancora allo stadio ‘prototipale’. Di conseguenza, il conferimento di venture capital, private equity o sovvenzioni governative diviene è fondamentale”.