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Riciclare energia dai segnali Wi-Fi, il nuovo dispositivo del MIT

I ricercatori del MIT hanno messo a punto un sistema che potrebbe catturare l'energia sprecata dalle onde terahertz per caricare i dispositivi elettronici

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Credits: fotographic1980 © 123rf.com

Come riciclare energia ambientale per caricare il cellulare

(Rinnovabili.it) – Una delle più interessanti soluzioni di risparmio energetico? Riciclare energia. Dalla cattura del calore dei gas scarico ai più diffusi Kinetic Energy Recovery System, sono diversi gli strumenti studiati per non sprecare neppure la più piccola fonte energetica. A questo filone di ricerca appartiene anche il nuovo dispositivo realizzato all’interno del MIT. Lo scienziato Hiroki Isobe e i colleghi del Materials Research Laboratory hanno progettato un sistema in grado di riciclare energia dai segnali Wi-Fi.

Qualsiasi dispositivo che invia un segnale Wi-Fi emette anche terahertz, onde elettromagnetiche con una frequenza tra le microonde e la luce infrarossa. Note come “raggi T”, queste onde sono emanate da quasi tutto ciò che registra una temperatura, compresi i nostri corpi e gli oggetti inanimati che ci circondano.

E se sfruttate, la loro potenza concentrata potrebbe potenzialmente fungere da fonte di energia alternativa per apparecchiature elettriche. Il come non è però un’impresa semplice. Tuttavia, ad oggi, le onde terahertz sono energia sprecata, in quanto non esiste un modo pratico per catturarle e convertirle in qualsiasi forma utilizzabile.

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Il team del MIT spera di aver trovato una soluzione efficace in tal senso attraverso un dispositivo in grado di convertire queste onde ambientali in una corrente continua.

Il sistema è noto come raddrizzatore terahertz ed è costituito da un piccolo quadrato di grafene con uno strato di nitruro di boro al di sotto, affiancato su entrambi i lati da un’antenna. Questa antenna raccoglie i raggi T dall’ambiente, aumentando il segnale mentre lo passa sul grafene. Ciò, a sua volta, fa sì che gli elettroni nel grafene scorrano tutti nella stessa direzione, creando una corrente continua.

Il team afferma che il grafene deve essere il più puro possibile, poiché qualsiasi impurità comporterebbe la dispersione di elettroni. Lo strato di nitruro di boro è lì anche per evitare che ciò accada. “Siamo circondati da onde elettromagnetiche nella gamma dei terahertz”, afferma l’autore principale Isobe. “Essere in grado di riciclare energia in una fonte che possiamo usare per la vita quotidiana, contribuirebbe ad affrontare le moderne sfide energetiche”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.