Oltre il 60% delle centrali elettriche a carbone globali stanno generando elettricità a costi più elevati di quelli che potrebbero essere prodotti da nuovi impianti eolici o fotovoltaici
Il nuovo rapporto Carbon Tracker Initiative: rinnovabili economiche vs costoso carbone
(Rinnovabili.it) – Per lungo tempo il carbone è stato considerato l’opzione meno costosa, a livello mondiale, per la produzione energetica. Oggi, però, i tempi sono cambiati. La competitività delle rinnovabili economiche si sta facendo strada non solo nel paesi ricchi ma anche nelle economie emergenti. Nel contempo gli investitori istituzionali si stanno lentamente ritirando dalle società fossili a causa dell’aumentato rischio finanziario. E il carbone ha iniziato a perdere il suo vantaggio.
Come spiega la Carbon Tracker Initiative, oltre la metà delle tradizionali centrali termoelettriche in funzione, costa di più rispetto ai nuovi impianti solari o eolici.
Eppure, al di fuori degli USA e di gran parte dell’Europa, il combustibile fossile continua ad essere al centro delle politiche energetiche. Un appeal che, secondo gli esperti, sarà sinonimo di un’enorme spreco di soldi.
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Il think tank ha analizzato i progetti carboniferi programmati o in fase di costruzione nel mondo, rivelando che sono previsti ben 499 GW di nuova capacitàbutter. Una potenza che richiederà un investimento cumulato di 638 miliardi di dollari. Ma i soldi spesi potrebbero non esser mai recuperati, perché questi impianti impiegano generalmente dai 15 ai 20 anni per coprire i loro costi.
“Le rinnovabili economiche stanno superando il carbone in tutto il mondo e i nuovi investimenti rischiano di diventare stranded assets (beni incagliati) bloccando il carbone ad un alto costo per decenni”, ha spiegato Matt Gray di Carbon Tracker. “Il mercato sta guidando la transizione energetica a basse emissioni, ma i governi non stanno ascoltando. Ha senso economico per le nazioni annullare immediatamente e progressivamente i nuovi impianti a carbone”.
Nel dettaglio, il rapporto rivela che:
- In Cina sono a rischio 158 miliardi di dollari, con 100 GW di carbone in costruzione e 106 GW in costruzione. Il Paese ha 982 GW di centrali termoelettriche attive e il 71% di queste costa di più rispetto alla costruzione di nuove energie rinnovabili.
- In India sono a rischio 80 miliardi di dollari, con 37 GW di carbone in costruzione e 29 GW in costruzione. 222 GW di capacità sono attualmente in funzione e la metà non regge il confronto con le nuove rinnovabili economiche
- Nella Unione Europea, i nuovi progetti si concentrano soprattutto in Polonia e nella Repubblica Ceca: 7.6GW di nuove centrali a carbone per una spesa di 16 miliardi di dollari.
- Gli Stati Uniti hanno una capacità elettrica legata al carbone pari a 254 GW e quasi la metà – 47% – costa di più rispetto a nuovi impianti eolici o fotovoltaici. Non è previsto alcuna nuova centrale termoelettrica a carbone.
- Nel sud-est asiatico sono previsti 78 GW di nuova energia carbonifera per un costo di 124 miliardi di dollari, ma entro il 2030 sarà più economico costruire nuove energie rinnovabili che continuare a gestire le centrali esistenti.
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