Rinnovabili • Legge europea sul clima: per l'UE, è solo l'inizio

Legge europea sul clima: per l’UE, è solo l’inizio

Dopo le critiche mosse da Thunberg rispetto all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, il vicepresidente dell’esecutivo mette in chiaro i piani dell’UE sul clima.

La legge europea sul clima è solo ‘metà’ dell’impegno climatico dell’eurozona

(Rinnovabili.it) – A margine della presentazione ufficiale avvenuta ieri della legge europea sul clima, Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione, risponde alle critiche mosse da Greta Thunberg rispetto all’inadeguatezza degli impegni sul riscaldamento globale presi dall’eurozona. L’attivista di Stoccolma ha infatti sgridato l’esecutivo europeo per non aver incluso un bilancio del carbonio nella proposta di legge che mira a rendere giuridicamente vincolante l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Rispetto a questa osservazione sulla legge europea sul clima, la risposta del commissario olandese non si è fatta aspettare, sottolineando che la Commissione Europea ha tutte le intenzioni di esaminare l’intera gamma di gas a effetto serra responsabili del riscaldamento globale e non solo l’anidride carbonica. “Lavoriamo per la neutralità climatica nel 2050, e questo non riguarda solo il carbonio, ma anche altri gas”, ha dichiarato Timmermans a Euroactiv.

>>Leggi anche Carbonio, quanto ce n’è sulla Terra?<<

Ma, secondo Thunberg, anche l’obiettivo del 2050 sancito dalla legge europea sul clima non risulta adeguato all’attuale emergenza climatica, poiché è considerato troppo lontano nel futuro, laddove “azioni drastiche” devono essere intraprese anche e soprattutto nell’immediato per ridurre le emissioni che scaldano il pianeta. “Abbiamo ancora un budget di meno di 340 Gt di CO2 da emettere a livello globale per avere la possibilità di rimanere al di sotto di un aumento della temperatura media globale di 1,5 ° C”, ha scritto Thunberg in una lettera aperta, firmata da altri 34 attivisti sul clima e pubblicata su carbonbrief.

Nella lettera è stato sottolineato come l’obiettivo delle zero emissioni entro la metà del secolo equivalga, in realtà, ad una vera e propria resa: “Non abbiamo solo bisogno di obiettivi per il 2030 o il 2050. Soprattutto, ne abbiamo bisogno per il 2020 e ogni mese e anno a venire. Perché obiettivi di emissioni zero così distanti nel tempo non significheranno assolutamente nulla se continuiamo a ignorare il bilancio del biossido di carbonio, che ha valore già oggi e non solo in un futuro lontano. Se le emissioni continuano come adesso, anche solo per alcuni anni, il budget residuo sarà presto completamente esaurito.

>>Leggi anche Commissione Europea: l’UE si prepara alla sfida sul bilancio del metano<<

Ma Timmermans ha respinto queste critiche alla legge europea sul clima, affermando che la Commissione aveva scelto un approccio diverso rispetto all’azione dei gas a effetto serra, comprese le emissioni di metano dall’industria petrolifera e del gas, che ha un potenziale di riscaldamento globale molto più elevato della CO2. “Vogliamo davvero avere un approccio olistico, ha detto il vicepresidente dell’esecutivo, sottolineando che la Commissione sta cercando altri modi per affrontare la crisi climatica, preparando una strategia per la biodiversità e nuove leggi sul riciclaggio dei rifiuti e sulle materie prime secondarie. “L’effetto di ciò che possiamo fare con l’economia circolare è molto più grande di quanto si possa prevedere”, ha dichiarato l’olandese. Dunque, le normative sull’economia circolare (che dovrebbero arrivare il 10 marzo) dovrebbero rappresentare ‘l’altra metà’ degli sforzi dell’eurozona sul riscaldamento globale.